Niente sorveglianza speciale per Carmelo Morabito. Lo ha deciso la Corte di appello di Reggio Calabria, che ha revocato il decreto disposto in primo grado che aveva stabilito nei confronti del 58enne Morabito, residente ad Africo Nuovo, una misura personale pari a 4 anni.
Gli avvocati Eugenio Minniti e Pietro Bertone, difensori di Carmelo Morabito, hanno presentato ai magistrati di Reggio Calabria una serie di argomentazioni a discarico, in particolare, richiamando il contenuto della motivazione della sentenza con la quale il Tribunale di Locri ha assolto il 58enne africese dalla pesante accusa di far parte di un’associazione per delinquere di stampo mafioso, contestata nel procedimento penale scaturito dall’operazione denominata Cumps–Banco Nuovo. Per i giudici del Collegio di Locri l’imputato è stato assolto perché non sono emersi elementi probatori a riscontro della tesi accusatoria, laddove si è ritenuto che Morabito avesse rivestito un ruolo partecipativo, addirittura verticistico, nell’ambito di consorterie criminose operanti tra Africo Nuovo e Brancaleone. L’avvenuta esclusione dell’asserito ruolo è coinciso con il mancato riconoscimento delle propalazioni di un collaboratore di giustizia e dall’assenza di riscontri diretti. Su questi e altri elementi gli avvocati Pietro Bertone ed Eugenio Minniti hanno ottenuto la revoca del decreto del tribunale reggino, sezione misure di prevenzione, con effetto retroattivo.
Foto: ca.reggiocalabria.giustizia.it
