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Costume e Società

Locri: quell’inciviltà che rende impossibile la vita di un non vedente

Francesco Panetta è un cittadino di Locri ed è non vedente. Domenica pomeriggio è stato l’autore di un sfogo, sul suo profilo Facebook, nel quale descriveva brevemente, ma con grande efficacia, le difficoltà di un portatore di handicap nel camminare per le strade della sua città.
«Invito chiunque a uscire per un ora con me per capire quali problematiche affronto per fare una semplice passeggiata – ci ha raccontato quando lo abbiamo raggiunto al telefono per avere qualche dettaglio in più. – Questo innanzitutto perché in molte zone del paese le auto vengono parcheggiate sul marciapiede o all’uscita delle rampe, ma anche perché, in troppi casi, il verde pubblico, o anche quello che fa capolino dalle proprietà private, non viene curato adeguatamente e, per ovvie ragioni, non potendo essere segnalato dal mio bastone, mi provoca graffi o rischia di farmi inciampare.»
La situazione, ci tiene a sottolineare Francesco, è decisamente migliorata in seguito al rifacimento di alcuni marciapiedi del centro cittadino, finalmente dotati di guide per non vedenti, ma gli sforzi dell’Amministrazione servono a poco se, alla fine del marciapiede, qualche automobilista si è sentito autorizzato a lasciare la propria auto in corrispondenza di una rampa.
«E ci tengo a segnalare questo aspetto non tanto per me che, una volta avvertita la presenza dell’auto, posso aggirarla, ma per chi, costretto su una carrozzina, resta bloccato sul marciapiede o per una mamma che deve prendersi dei rischi per attraversare la strada spingendo il passeggino di suo figlio.»
Una scarsezza di senso civico che, secondo Francesco, trova purtroppo terreno fertile in un sistema di sanzioni non sufficientemente severo, negli obblighi burocratici che le Forze dell’Ordine sono obbligate a rispettare e, alle nostre latitudini, nel numero non sufficiente di agenti di Polizia Municipale demandati al pattugliamento delle strade.
«Non mi è capitato di rado, purtroppo, di chiamare Carabinieri o Polizia per segnalare degli illeciti di questo tipo e, giustamente, di sentirmi dire di rivolgermi alla Municipale, i cui agenti sono tuttavia spesso impegnati su altri fronti.»
La speranza di Francesco (e la nostra), dunque, è quella di poter mettere in evidenza le difficoltà delle persone svantaggiate e avviare così un’opera di sensibilizzazione dei cittadini (non solo di Locri, sia chiaro) che possa essere al contempo promossa dall’Amministrazione Comunale, che si è sempre dimostrata sensibile a queste tematiche.
Ed è sempre facendo appello alla sensibilità del Comune che Francesco approfitta della nostra chiacchierata per segnalare anche un’altra situazione che desta in lui preoccupazione e legata in questo caso allo spazio di gioco antistante Piazza dei Martiri.
«Mi è stato riferito della presenza di un cartello, all’ingresso dell’area, in cui si evidenzia la possibilità, per i possessori di cani, di far entrare il proprio animale a patto che sia al guinzaglio e che si abbiano con sé le apposite palette e sacchetti per la raccolta delle deiezioni. Benché la norma preveda la possibilità di concedere tale autorizzazione, non sarebbe il caso di trasformare lo spazio in una vera e propria area giochi con divieto di ingresso ai padroni di cani? Anche in questo caso, infatti, l’impossibilità di garantire una sorveglianza costante dell’area lascia campo libero ai proprietari incivili (che, ahimè, sono troppi) che lasciano gli escrementi dei propri cani proprio in prossimità dei giochi, per non parlare delle urine che sono ovviamente impossibili da raccogliere anche per chi abbia adeguato senso civico.»
Un altra questione di (in)civiltà che sfrutta un buco normativo al quale si chiede di fare fronte anzitutto attraverso un confronto con i cittadini.
«Molti lamentano quanto sto denunciando io in questa sede e segnalano anche che i vialetti dell’area avrebbero bisogno di manutenzione a causa delle radici degli alberi che stanno rompendo la piastrellatura. Eppure, dimostrando una sorta di timore reverenziale nei confronti dell’autorità, nessuno segnala queste criticità a chi di competenza.»
Una situazione alla quale cerchiamo adesso di ottemperare noi dando all’Amministrazione, ci auguriamo, uno spunto per migliorare ulteriormente la vivibilità della città.

Il cartello posto all’ingresso dello spazio Gioco di Piazza Martiri

Foto: ciavula.it

Jacopo Giuca

Nato a Novara in una buia e tempestosa notte del giugno del 1989, ha trascorso la sua infanzia in Piemonte sentendo di dover fare ritorno al meridione dei suoi avi. Laureatosi in filosofia e comunicazione, ha trovato l’occasione di lasciarsi il nord alle spalle quando ha conosciuto la sua compagna, di Locri, alla volta del quale sono partiti in una altra notte buia e tempestosa, questa volta di novembre, nel 2014. Qui ha declinato la sua preparazione nella carriera giornalistica ed è sempre qui che sogna di trascorrere la vecchiaia scrivendo libri al cospetto del mare.

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