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Antonino Fazio: “Il lungomare di Reggio non è nuda proprietà di Falcomatà”

Di Antonino Fazio

Felice di tornare a dare il mio contributo a Fratelli d’Italia. Ringrazio pertanto il Commissario di Reggio Calabria, Denis Nesci, per la fiducia che mi ha voluto affidare chiedendomi di accettare di guidare il Dipartimento legalità della provincia di Reggio Calabria. Ho accettato consapevole delle tante criticità che vanno affrontate, in un contesto come quello cittadino, che è costretto a subire la mala gestio dell’Amministrazione Falcomatà.
Infatti, ai cittadini reggini, a cui piace senz’altro il quieto vivere, non sarà certamente sfuggito che dietro la favola dell’impegno a risolvere le 2 principali emergenze urbane, quella dei rifiuti e quella dell’acqua (per inciso, il Sindaco ha ora scoperto che viene rubata), c’è il malcelato tentativo di nascondere anni e anni di colpevole indolenza rispetto ai bisogni di una città che, di generazione in generazione, vive in affanno e perde le occasioni per imprimere una svolta concreta al proprio futuro.
Sono anni che viviamo in emergenza e ora, addirittura, ci vengono a dire che per colpa di queste emergenze il Sindaco non ha avuto il tempo di scrivere sui social, figuriamoci se poteva mettersi a tamponare le polemiche sull’isola pedonale.
Indubbiamente edulcorata appare, sin dall’inizio, la ricostruzione dei fatti del nostro primo cittadino, in special modo allorquando, con abile ma alienata dialettica, si negano i problemi e i disagi causati ai cittadini e il cui molteplice dissenso, principalmente legato al traffico, ai parcheggi e agli stalli blu, viene bollato come polemica.
Con assoluta noncuranza delle lamentele dei suoi concittadini – bollate come dicevamo per polemica – si sposta l’attenzione sui dichiarati propositi di incentivare la mobilità alternativa o sui benefici, di natura esclusivamente mondana e godereccia (gastronomica), che deriverebbero dall’istituzione dell’isola pedonale, ovvero i dehors che che i commercianti stanno allestendo.
A guardare bene, il sindaco si è pure ritagliato anche la possibilità di tornare indietro sui propri passi, senza tuttavia cadere nel ridicolo, semplicemente attribuendo la natura sperimentale al proprio provvedimento.
E cosa vieta a questo punto alla stessa Amministrazione di sperimentare nuovi disagi e ulteriori tributi e balzelli a scapito dei reggini?
Di questo passo, se continuiamo a tenere la testa sotto la sabbia, ci sottrarranno tutto per il nostro bene
Peccato che i cittadini di Reggio Calabria non siano degli struzzi.
Qualcuno dimentica che siamo in democrazia e il fatto che il lungomare sia stato intitolato al genitore, non significa averne ceduto la nuda proprietà, né tanto meno legittimare l’autocrazia del figlio per chiudere la bocca di coloro che non ne condividono le iniziative gestionali.

Redazione

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