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Marina di Gioiosa: la riflessione sulle mafie per vivere una “Estate Liberi”

Ieri pomeriggio, presso la sala consiliare del Comune di Marina di Gioiosa Ionica, l’Amministrazione Comunale rappresentata dal sindaco Geppo Femia e l’ associazione Don Milani hanno presentato l’iniziativa Estate Liberi – campi di Impegno e Formazione sui beni confiscati alle mafie, appuntamento annuale organizzato in diverse realtà d’Italia in collaborazione con Libera – Associazioni, nomi e numeri contro le mafie, avente lo scopo di creare un momento formativo e di condivisione che arricchisca l’intera comunità.
Oltre al sindaco Femia, al tavolo erano presenti anche il vicesindaco di Gioiosa Ionica Luca Ritorto, la presidente dell’Associazione Don Milani Maria Elisa Giocondo e il referente del campo Estate Liberi Francesco Rigitano.
«È un grande piacere annunciare anche quest’anno l’organizzazione dei campi di Libera che, assieme al Centro Don Milani, realizza da qualche lustro questa attività sull’asse Gioiosa Ionica/Marina di Gioiosa – ha affermato Femia. – Si tratta di un’iniziativa importante, espletata all’interno di beni confiscati alla malavita che, anziché languire nel degrado, vengono in tal modo messi a disposizione di volontari per realizzare un’iniziativa riqualifichi tali beni e li restituisca alla comunità. La nostra volontà è rendere questi beni dei centri di riscoperta di valori e mestieri. Penso, per citare un tema a me caro, alla lavorazione così peculiare del gelsomino che dà il nome alla nostra riviera, antico mestiere la cui riscoperta potrebbe essere fonte di ricchezza per la Locride, in grado di dimostrare come, da un momento negativo della nostra storia, si possa realizzare qualcosa di costruttivo.»
Un programma ambizioso, per realizzare il quale Gioiosa Ionica e Marina di Gioiosa intendono camminare insieme.
«Il campo di Libera è un momento di riflessione e scambio di opinioni – ha infatti affermato Ritorto, – e il tema dell’utilizzo dei beni confiscati è di grande complessità. Alcune cose sono state superate e molte amministrazioni utilizzano anche in tempi rapidi i beni confiscati. Ma nella Locride abbiamo un grandissimo patrimonio in tal senso e sono ancora troppo pochi i beni confiscati utilizzati in maniera adeguata. Per superare l’impasse, allora, deve esserci un impegno parallelo del terzo settore e della società civile. Non siamo all’anno zero e l’impegno di tanti è già forte. Ma l’augurio è che quanto stiamo realizzando oggi sia l’inizio di una rinnovata alleanza, che ci permetta di fare ancora di più, ancora meglio.»
«Realizzeremo qui ciò che l’associazione Don Milani fa da 25 anni altrove – ha dunque garantito Giocondo. – Il nostro obiettivo è ridisegnare il territorio, rivalutarne la storia e, in base a essa, valutare il percorso da intraprendere. L’Associazione Don Milani ha già lavorato capillarmente sui territori permettendo ai minori di scegliere da che parte stare attraverso l’esperienza diretta. La realizzazione dei campi sarà un modo per guardare con occhio diverso al proprio territorio, di dare ai partecipanti una maggiore consapevolezza dell’importanza del monitoraggio civico e la volontà di affrontare le criticità con entusiasmo rinnovato, tanto più che, dopo il Covid-19, questa esperienza diviene un modo per ricominciare e riflettere su cosa la pandemia ci abbia tolto e cosa invece ci abbia lasciato.»
« La sola organizzazione della iniziativa dimostra la volontà di fare passi opportuni per gestire la questione dei beni confiscati, complicata e difficile, ma più che mai utile ad assumere coscienza da parte della realtà civica – è dunque intervenuto Rigitano. – Quando un bene confiscato viene riconquistato dalla comunità, infatti, significa che quella comunità ha fatto delle scelte e che quel bene riprende vita. Quest’anno noi vogliamo ridare vita all’ex lido Aquarius di Marina di Gioiosa Ionica, che cercheremo di riqualificare atrraverso la realizzazione di un murales e realizzandovi all’interno diversi momenti di formazione.»
Le attività prenderanno il via nella serata di domani, domenica 18 luglio, con l’arrivo dei partecipanti e la presentazione del campo. Lunedì 19, quindi, dopo l’entrata in contatto dei partecipanti con le istituzioni di Gioiosa Ionica e Marina di Gioiosa, a cui sarà dedicata la mattinata, i ragazzi potranno visitare le bellezze artistiche del centro guidati dal vicesindaco Vincenzo Tavernese. Martedì 20 le attività si concentreranno all’ex lido mentre, in serata, i partecipanti si sposteranno a Siderno per un incontro con il dottorando in studi sulla criminalità organizzata Andrea Carnì per parlare di ecomafie. Mercoledì 21 riprenderanno le attività presso l’ex Lido e il pomeriggio sarà dedicato a un confronto con il Pubblico Ministero di Locri Michele Permunian. Giovedì 22 i ragazzi parteciperanno alla marcia I sentieri della Memoria alla volta di Pietra Cappa e venerdì 23 sarà dedicato ai bilanci alla verifica delle attività.
«I primi campi di Libera sono stati realizzati nel 2008 – ha concluso Riagitano – e, da allora, siamo passati da 8 a 60 campi realizzati annualmente in tutta Italia. In Calabria ne vengono realizzati 10. Ma mi riempie di gioia essere oggi proprio qui, a Marina di Gioiosa Ionica, dove venne realizzato il primissimo campo di Libera in quell’ormai lontano 2008.»

Jacopo Giuca

Nato a Novara in una buia e tempestosa notte del giugno del 1989, ha trascorso la sua infanzia in Piemonte sentendo di dover fare ritorno al meridione dei suoi avi. Laureatosi in filosofia e comunicazione, ha trovato l’occasione di lasciarsi il nord alle spalle quando ha conosciuto la sua compagna, di Locri, alla volta del quale sono partiti in una altra notte buia e tempestosa, questa volta di novembre, nel 2014. Qui ha declinato la sua preparazione nella carriera giornalistica ed è sempre qui che sogna di trascorrere la vecchiaia scrivendo libri al cospetto del mare.

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