“Un destino beffardo ci ha strappato uno dei Carabinieri migliori della compagnia di Locri”
Di Pino Mammoliti
I Carabinieri proteggono e muoiono senza mai temere per la loro vita.
Stamattina [ieri, ndr.], intorno alle 5, un gruppo di ragazzi poco più che ventenni ha suonato al citofono di casa (per richiedere il mio intervento professionale) perché uno di loro era stato fermato e contravvenzionato dai Carabinieri per guida senza casco di un ciclomotore e perché il tasso alcolemico superava i limiti di legge. Al mio arrivo vi erano 6 militari, con sorrisi un poco stanchi per il turno notturno, ma sereni e cordiali come sempre. Tutti manifestavano preoccupazione perché i ragazzi usano poco i sistemi di protezione alla guida e, sovente assumono bevande alcoliche prima di mettersi alla guida.
Sembrava un normale servizio di buona educazione civica e stradale, con i Carabinieri a modello di esempio e virtù umane e civili. Nulla lasciava presagire che da lì a poche ore, un destino cinico e beffardo avrebbe strappato, (complice la strada ed i motori di macchine e moto) la vita a uno dei migliori militari impegnati presso la Compagnia di Locri, Silvestro Romeo. Sorriso elegante, tratto umano gentile e delicato, facevano di Silvestro il modello del Carabiniere amico e rassicurante in ogni circostanza, anche quella più complicata.
Così è successo stamattina, 6 di loro proteggevano la vita di 10 giovani preparandoli a evitare pericoli. Uno di loro, uno dei migliori, moriva lasciando sulla strada un testamento che dovrebbe essere il viatico per giovani e meno giovani, sul modo di guidare e di vivere, avendo rispetto sempre per la vita degli altri.
RIP, grande uomo.
Foto: telemia.it