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AttualitàCittà Metropolitana

«Gioia Tauro non può essere la pattumiera della Calabria»


Edil Merici

«Su questa vicenda registriamo un primo evidente problema di metodo che la Città Metropolitana ha segnalato da subito e a più riprese, evidenziando che su un tema così importante che riguarda l’intera Calabria e che abbraccia anche il settore idrico, i processi decisionali debbano essere concertati in modo attento e responsabile con i territori». È quanto affermato dal Sindaco Metropolitano facente funzioni Carmelo Versace nel corso dell’assemblea pubblica convocata nella sala consiliare del Comune di Gioia Tauro dal Sindaco Aldo Alessio e a cui hanno preso parte il senatore Giuseppe Auddino, i consiglieri regionali Amalia Bruni, Ferdinando Laghi e Antonio Lo Schiavo, i consiglieri metropolitani Salvatore Fuda, Domenico Mantegna, Michele Conia e Rudi Lizzi, il Sindaco facente funzioni di Reggio Calabria Paolo Brunetti, e diversi sindaci dei Comuni della Piana e dell’intero comprensorio metropolitano, oltre che rappresentanti delle associazioni e dei club service del territorio.
Al centro dell’iniziativa, tenutasi di fronte a una sala gremita di cittadini, i recenti provvedimenti normativi della Regione Calabria in materia di gestione unica dei settori rifiuti e idrico e, in particolare, l’ipotesi del raddoppio del termovalorizzatore (unico impianto esistente in tutta la Calabria) che si trova in contrada Cicerna.
«Si può essere più o meno contrari rispetto ai provvedimenti varati dal Consiglio Regionale – ha poi aggiunto Versace – ma crediamo che nel merito delle decisioni assunte, la Città Metropolitana dovesse essere ascoltata, anche in virtù di quanto il nostro ente ha fatto in questi ultimi anni, ad esempio, sul fronte Ambito Territoriale Ottimale rispetto a quanto avvenuto invece sul versante cosentino. Il tutto a dispetto della lunghissima fase di commissariamento che ha caratterizzato il settore rifiuti. Pertanto ci saremmo aspettati, quanto meno, un sereno confronto sui contenuti. Così non è stato e si è preferito invece approvare una legge regionale che, di fatto, non tiene conto minimamente dei livelli istituzionali.»
Il percorso della Città Metropolitana va avanti in modo chiaro e netto, ha poi assicurato Versace, anche sul fronte dell’attività di programmazione dei progetti legati al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che è in pieno svolgimento. «E siamo pienamente operativi anche rispetto ai profili di legittimità di questa legge regionale, poiché abbiamo già dato mandato ai nostri legali di verificare se ci sono gli estremi per impugnarla. Questa amministrazione, dunque, è fortemente determinata nel portare avanti la propria azione che, ci tengo a rimarcarlo, non ha alcuna connotazione campanilistica ma soltanto l’obiettivo di tutelare i diritti e le prerogative del territorio metropolitano di Reggio Calabria e delle proprie comunità.»
Ciò, naturalmente, non significa, ha precisato il Sindaco metropolitano «essere contrari al termovalorizzatore, ma occorre mettere prima di tutto al centro le priorità, come la messa in sicurezza di questo impianto. Per altro verso, tuttavia, ci lasciano molto perplessi le parole del presidente Occhiuto quando dichiara l’inutilità di un secondo termovalorizzatore nel cosentino per rilanciare e rendere finalmente efficiente il settore. E se qualcuno pensa di ridurre il territorio di Gioia Tauro a una sorta di pattumeria regionale, noi naturalmente saremo in prima linea per contrastare con forza questa idea.»
Sul tema della gestione unica, ha chiarito Versace, «tali percorsi a oggi non sembra che abbiano prodotto grandi risultati, basti pensare al Consorzio Regionale delle Attività Produttive o alla gestione del settore aeroportuale solo per fare degli esempi. La questione non è la contrarietà a tali modelli, ma occorre che i processi decisionali tengano nel dovuto conto l’esistenza della Città Metropolitana che, è bene ricordarlo, ha un ordinamento giuridico diverso rispetto alle altre Province, anche se nessuno sembra volersi accorgere di questo dato. C’è una legge, la Delrio, che affida alla Città Metropolitana delle funzioni che ancora oggi la Regione Calabria non ha trasferito al nostro Ente. Il presidente Occhiuto più volte ha annunciato in campagna elettorale di voler sanare questo grave vulnus, e noi auspichiamo che ciò avvenga nel più breve tempo possibile.»

Salvatore Fuda: «La Regione trasferisca subito le funzioni»

«Non era certo questo l’intervento normativo regionale che serviva per costruire un sistema virtuoso del ciclo integrato dei rifiuti, soprattutto partecipato e condiviso anche dalle comunità locali e dalla Città Metropolitana. Chiediamo ancora una volta alla Regione Calabria che il nostro Ente venga messo finalmente nelle condizioni di fare quello che prevede la legge, cioè avere le funzioni e poter svolgere una gestione autonoma del ciclo integrato dei rifiuti». Sono le parole del Consigliere Metropolitano delegato al Ciclo Integrato dei Rifiuti e dell’Acqua, Salvatore Fuda, intervenuto durante l’assemblea.
Nel territorio della Città Metropolitana di Reggio Calabria, a differenza di altri contesti della Calabria, il processo di infrastrutturazione del settore rifiuti, ha inoltre evidenziato il rappresentante di Palazzo Alvaro, «si è completato e non a caso ad oggi abbiamo tre impianti, Sambatello, Siderno e il termovalorizzatore di Gioia Tauro. Impianti nati fondamentalmente per trattare l’indifferenziato, mentre solo a Siderno c’era una linea per il trattamento del secco e dell’umido». E non è affatto vero, ha poi rimarcato Fuda, «che i Comuni non hanno fatto nulla o che non sappiano fare il proprio mestiere. Questa è una bugia sulla quale si fonda la proposta di legge regionale. Semmai è vero il contrario. Due anni fa, ad esempio, la Regione Calabria ha consegnato agli stessi Comuni un sistema sgangherato dal punto di vista impiantistico e sottoposto a una gestione che da anni è andati avanti in proroga, senza che venissero fatte mai gare. Inoltre, tale sistema era di fatto dopato sotto il profilo finanziario, poiché la Regione ha sempre anticipato le spese per i Comuni. E non a caso, qualche anno fa, circa 250 milioni sono stati contestati nel bilancio regionale.»

Da questo scenario si è passati di colpo alla totale responsabilità dei Comuni «e solo faticosamente la Città Metropolitana si è fatta carico di questa enorme responsabilità affrontando l’organizzazione dei tre impianti, gestiti in prorogatio, senza alcuna discarica di destinazione finale e senza alcun impianto per il trattamento del differenziato a parte la piccola parte esistente a Siderno. E le uniche cose che sono state fatte sono frutto del lavoro svolto dalla Città Metropolitana, ovvero i lavori per il rifacimento di Sambatello e l’ultimazione dei lavori di Melicuccà che, per questioni di sicurezza, è ferma perché la Regione non ha mai inteso fare, come prevede la legge, la perimetrazione della sorgente Vina nel quadro del piano di tutela delle acque.»
Non meno importante è stato il lavoro di programmazione che Palazzo Alvaro ha portato avanti. «Perché – ha spiegato Fuda – se si spinge sulla differenziata non puoi non avere impianti pubblici dedicati. In questa direzione abbiamo presentato, nell’ambito di un bando che scadeva a febbraio, la progettazione di un impianto per l’umido e il secco che sulla Piana mancava, la realizzazione di alcune piattaforme per facilitare i piccoli comuni a fare raccolta differenziata e l’impianto per il trattamento di scatoloni e imballaggi. Insomma abbiamo messo in piedi una struttura che al suo interno ha delle professionalità specifiche di settore. Ora, dopo tutto questo, è impensabile imputare a comuni e Città Metropolitana delle responsabilità.»
Il termovalorizzatore di Gioia Tauro fa parte di questo sistema, ha infine evidenziato Fuda, «e in questi anni non ha funzionato al cento per cento perché è una struttura obsoleta. Oggi la gestione che di questo impianto sta facendo la Città Metropolitana entra nel merito delle attività che in esso vengono svolte, a differenza di quanto accadeva in passato. L’impianto va rivisto e ammodernato nella direzione di una maggiore efficienza e sicurezza, e dentro una logica di gestione pubblica sostenendo il lavoro che i Comuni, sia pur tra mille difficoltà, stanno conducendo sul fronte della raccolta differenziata, a partire dai tre grandi centri urbani, ovvero Reggio, Gioia Tauro e Rosarno.»

Paolo Brunetti: «I Consiglieri Regionali grandi assenti di una battaglia per la salute»

«Abbiamo risposto subito presente alla richiesta del sindaco di Gioia Tauro, Aldo Alessio, e dell’intera comunità gioiese, per sostenere la battaglia che il territorio sta conducendo contro la scelta, sciagurata e inopportuna, operata dalla Regione Calabria di creare una multiutility per lo smaltimento dei rifiuti e per il sistema idrico integrato. Scelta che contiene, tra le altre cose, il raddoppio del termovalorizzatore di Gioia Tauro. Una decisione anacronistica e fortemente sbagliata nella forma e nella sostanza». È quanto affermato invece dal Sindaco ff di Reggio Calabria Paolo Brunetti a margine dell’assemblea pubblica.
Provvedimenti, ha rimarcato Brunetti, che «sono stati presi senza alcun coinvolgimento dei territori e dei comuni, anche a fronte di una precisa richiesta sottoscritta dai sindaci dell’Area Metropolitana, rivolta al governatore e alla Regione, di rivedere il sistema dello smaltimento dei rifiuti. Tra l’altro chiedendo l’autonomia della Città Metropolitana che tanto bene ha fatto prima con il Sindaco Giuseppe Falcomatà e poi con il Sindaco facente funzioni Carmelo Versace e, naturalmente con il Consigliere Metropolitano delegato Salvatore Fuda. Un lavoro attento che ha consentito, nell’arco di un anno e mezzo, di riorganizzare il servizio di conferimento dei rifiuti da parte di tutti i 97 Comuni reggini. E ricordiamo ancora molto bene – ha evidenziato l’inquilino di Palazzo San Giorgio – i cumuli dei rifiuti nella città di Reggio Calabria quando, a gestire il servizio, era ancora la Regione.»
Oggi, ha proseguito Brunetti, «ribadiamo con forza e determinazione che tale servizio debba rimanere in capo alla Città Metropolitana. Gioia Tauro non può e non deve essere l’immondezzaio della Calabria intera, perché è di questo che si sta parlando. Tra l’altro tale decisione appare fortemente in controtendenza anche rispetto ai parametri dell’Unione Europea, che impongono ai Comuni di raggiungere il 65% di raccolta differenziata, cosa che peraltro tantissime realtà della Città Metropolitana si stanno impegnando a fare. Dunque qual è il senso di proporre il raddoppio del termovalorizzatore se la direzione è e deve essere la raccolta differenziata? Ciò vuol dire non credere fino in fondo nel sistema di riciclo dei rifiuti, mirando solo ed esclusivamente a bruciare i rifiuti nella nostra regione.»
Reggio Calabria è e sarà sempre al fianco della comunità di Gioia Tauro, ha infine ribadito Brunetti, «per rivendicare il diritto di scegliere il destino del proprio territorio, cosa che non è stata permessa dalla Regione Calabria. E in un’occasione simile, che ha visto fianco al fianco tanti sindaci e amministratori del territorio metropolitano, fa sinceramente riflettere e colpisce particolarmente il silenzio di quei consiglieri regionali che, con il loro voto, hanno contribuito all’approvazione di questa legge. Sono proprio loro, oggi, i grandi assenti di questa battaglia per i diritti e la salute del nostro territorio.»


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