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Disagio Abitativo: il comune di Reggio Calabria verso il commissariamento?


Edil Merici

Dall’Osservatorio sul Disagio Abitativo

Il 3 ottobre scorso il Tribunale Amministrativo Regionale ha emesso, nuovamente, due sentenze (nº 735/2023 e nº 736/2023) contro la “politica di negazione del diritto alla casa operata, ormai da anni, dall’Amministrazione comunale di Reggio Calabria”. In soli tre anni siamo alla quarta sentenza del TAR contro il Comune per la mancata assegnazione degli alloggi popolari agli aventi diritto. Ancora una volta il TAR ha accolto due ricorsi presentati dall’avvocato Francesco Nucara contro il Comune per due famiglie che, da vincitrici delle graduatorie comunali, non hanno avuto assegnato l’alloggio già da tempo. Con le due sentenze il TAR ha intimato all’Ente comunale di concludere entro 30 giorni le procedure di verifica dei requisiti per procedere con le assegnazioni degli alloggi, scorrendo le graduatorie e utilizzando i 18 alloggi dichiarati disponibili (Delibera di Giunta Comunale nº 137 del 4 luglio 2022). Nel caso il Comune non completi queste procedure nei 30 giorni previsti il TAR ha dichiarato che valuterà, ancora una volta, il commissariamento dell’ azione comunale.
Le due famiglie che hanno vinto il ricorso al TAR contro il Comune sono quella che ricopre la 5ª posizione nella graduatoria definitiva del bando ordinario 2019 pubblicata l’8 novembre 2022 e quella che ricopre la 2ª posizione nella graduatoria di emergenza abitativa pubblicata il 22 dicembre 2022.
Quale sarà la scelta del Comune dopo queste due sentenze? Quella adottata per le precedenti due sentenze del TAR (del 2021 e del 2022) di non applicarle e quindi di agire per la non attuazione del commissariamento? Oppure la scelta sarà di applicare le due sentenze come dovrebbe fare un Ente pubblico che rispetti i provvedimenti della Magistratura?
Auspichiamo che la scelta sia quella della legalità, ma qualunque sia le due sentenze costituiscono, per diverse ragioni, un fatto importante per il diritto alla casa nella città di Reggio Calabria. La prima ragione è che, grazie ai ricorrenti e all’avvocato Nucara, la condanna del Tribunale Amministrativo verso la scelta dell’Amministrazione Comunale di negare le assegnazioni degli alloggi agli aventi diritto costituisce, a oggi, il primo argine giudiziario/istituzionale alla deriva della politica degli alloggi popolari voluta dal Comune di Reggio.
La seconda ragione è che la sentenza che riguarda la famiglia vincitrice del bando ordinario, essendo la prima per questo bando, avrà il merito di spingere il Comune ad avviare le procedure di assegnazione anche per i vincitori del bando. Mentre fino a oggi il Comune, a 10 mesi dalla pubblicazione della graduatoria, non ha fatto assolutamente nulla pur avendo 13 alloggi da poter assegnare.
La terza ragione è che l’altra sentenza che riguarda la graduatoria di emergenza abitativa servirà sicuramente a impedire che le scadenze temporali fissate nel primo incontro del Tavolo prefettizio (il 15 ottobre per la pubblicazione della nuova graduatoria con i dati delle verifiche e fine ottobre 2023 per le prime cinque assegnazioni di emergenza abitativa), non vengano disattese ancora una volta. La quarta ragione è che questa volta, se il Comune dovesse decidere di non applicare le sentenze, non gli sarà così semplice impedire nuovamente il commissariamento.


GRF

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