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Attualità

Rete Ferroviaria Calabrese: “È il momento di mettere in sicurezza tutta la linea”

Dalla Segreteria FILT-CGIL Calabria

La discussione che più di altre si è sviluppata in Calabria è stata quella relativa all’Alta velocità ferroviaria che certamente è questione centrale per l’ammodernamento del Mezzogiorno e della regione, ma che non può assolutamente mettere in secondo piano la necessità dell’immediata messa in sicurezza dell’infrastruttura e della rete ferroviaria calabrese che è, senza tema di smentita, un vero e proprio colabrodo. Non certo per colpa del destino ma per oggettive responsabilità della Direzione operativa Infrastrutture territoriale.
È arrivata l’ora, quindi, non solo di intervenire attraverso i grandi progetti previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, ma anche sulle urgenze con fondi propri di Rete Ferroviaria Italiana e delle Ferrovie dello Stato. E bisogna farlo per dare certezze ai lavoratori e ai cittadini, perché bisogna dirlo senza infingimenti: c’è un problema di sicurezza che non si può più ignorare.
Facciamo un esempio: a seguito di un deragliamento, fino a qualche anno addietro, nel tratto di Favazzina, la velocità massima consentita era di 20 Km/h poi aumentata dopo una serie di piccoli interventi e con un sistema di monitoraggio del livello delle piogge che non risolve il problema, perché appena c’è un temporale di media entità tutti i treni subiscono rallentamenti. È del tutto evidente che non vi è stato un vero intervento teso a risolvere il problema, ma solo a monitorarlo, cosa che non avviene in altre tratte italiane. Un secondo esempio: circa due mesi fa RFI ha disposto la riduzione della velocità a 10 Km/h per i treni in entrata e in uscita dalla Stazione Reggio Calabria Centrale perché c’è un problema sull’infrastruttura. C’è una disposizione simile anche per le stazioni di Salerno, Roma, Firenze, Bologna, Milano, Torino e così via? E perché, dopo oltre due mesi, non si è risolto il problema? Un altro ancora: poche settimane addietro, il 31 luglio 2021, un danno ai cavi dell’alta tensione tra Diamante e Belvedere Marittimo ha provocato circa sei ore di ritardo con ben 15 treni bloccati da Salerno a Reggio e che ha determinato pure l’incendio di un treno. Di più, in alcune tratte, fra Reggio e Battipaglia, la linea telefonica GSM di RFI non garantisce la continuità della comunicazione dei telefonini di servizio per come previsto dalle norme. Succede lo stesso fra Salerno e Roma oppure fra Roma e Milano? O, ancora, il deragliamento di maggio scorso del regionale che da Paola era diretto a Sapri e che non ha causato vittime solo perché andava a bassa velocità, oppure le drammatiche condizioni dell’infrastruttura nella galleria Santomarco. Oppure i sobbalzi e le ondulazioni che spesso si verificano un po’ dappertutto lungo la tratta. Possiamo continuare a lungo. Un elenco infinito di incidenti che una regione come la nostra non può più sopportare e che i dirigenti di RFI di questa regione trattano con sufficienza. Abbiamo chiesto più volte un incontro con RFI per essere messi a conoscenza di come si voleva intervenire per mettere in sicurezza la linea, l’ultima volta dopo l’incidente di Maratea, ma ancora aspettiamo risposte alle domande che abbiamo posto. Non si può più aspettare il prossimo incidente. La tratta calabrese è quella con l’infrastruttura più mal messa d’Italia, quella con meno sicurezza, quella che ha bisogno di più attenzione, quella su cui RFI deve dire come intervenire subito e non nel futuro, quella su cui il sindacato non aspetterà più per denunciare responsabilità. Su Favazzina abbiamo presentato, nel 2012, un esposto alla Procura della Repubblica. Adesso è necessario raccogliere tutta la documentazione relativa all’intera infrastruttura. RFI agisca subito, investa immediatamente tutte le risorse necessarie, metta in sicurezza la linea, invece di fare ristrette col sindacato a cui la FILT-CGIL non parteciperà più. E se in questa regione i dirigenti di RFI non ascoltano porteremo la protesta a Roma.

Redazione

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