Ribaltata in appello la sentenza “Helvetia”
I giudici della Corte di appello di Reggio Calabria hanno ribaltato la sentenza del processo Helvetia mandando assolti tutti gli imputati. In primo grado il tribunale di Locri li aveva ritenuti colpevoli di far parte di un’associazione per delinquere di stampo mafioso operante in Svizzera. Le pesanti condanne decise in primo grado si sono svuotate all’esito del giudizio di secondo grado in cui gli avvocati difensori, tra i quali Eugenio Minniti, hanno contrastato in puto di fatto e di diritto le ipotesi avanzate dalla Procura antimafia.
Nel corso della discussione, infatti, gli avvocati Minniti, Gerace, Elia, Santambrogio, Carè, Domenico Alvaro e Pino Aloi del foro di Palmi, hanno sostenuto l’insussistenza di elementi probatori tali da poter condannare gli imputati, in quanto, anche dopo le decisioni della Suprema Corte, non si è riscontrata l’asserita operatività di una locale di ’ndrangheta in Svizzera.
Il processo si conclude con una riforma totale rispetto all’ipotesi originaria, anche perché mesi addietro la Corte di Cassazione ha assolto altri due imputati, giudicati in abbreviato, peraltro considerati originariamente quali partecipi all’associazione con ruoli di vertice.
Helvetia è una delle indagini collegate al maxi procedimento Il Crimine che ha svelato la sussistenza e operatività di un organismo verticistico della ’ndrangheta.