La scorse settimana, presso l’istituto comprensivo Mario La Cava, si è tenuto un incontro culturale che ha ricordato lo scrittore scomparso Mario La Cava, e che ha visto la partecipazione del primo cittadino di Bovalino Vincenzo Maesano, dell’assessore alla cultura Pasquale Blefari, di Grazia La Cava (figlia del noto scrittore), della dirigente scolastica Rosalba Zurzolo, Marta Iemma (vincitrice del corso Un logo per la scuola e delle classi 2ᵉ e 3ᵉ medie, e con la partecipazione del Caffè letterario Mario La Cava. A Condurre l’evento il giornalista e docente Antonio Baldari, l’allestimento è stato gestito dalle professoresse Marilisa Gliozzi e Carmen Alvaro, mentre l’intervento musicale è stato condotto dagli studenti del progetto Musichiamo. Mario La Cava, alla sua terra d’origine (Bovalino) rimase sempre fedele, svolgendo per un cinquantennio l’attività di intellettuale coerente e leale, stimato dalla gente comune e apprezzato dagli addetti ai lavori. Possedeva una cultura umanistica, acquisita negli anni di formazione tra Reggio Calabria, Roma e Siena, a contatto con i foyers letterari in voga intorno agli anni ‘30. Ridotto al silenzio dalla censura del regime fascista, trascurato dai mass-media durante la prima Repubblica, La Cava trascorse la sua vita lontano dal mondo industrializzato delle metropoli per meglio meditare sulle ripercussioni sociali e morali che le scelte politiche ed economiche delle varie classi dirigenti hanno avuto sul destino del nostro Mezzogiorno. Il noto scrittore non fu mai schiavo di alcun ideologismo e si impegnò strenuamente per la difesa dei diritti civili e la libertà di pensiero. «Il senso di questa giornata, ricordando Mario La Cava, sta sostanzialmente nel messaggio che l’Istituto comprensivo di Bovalino trasmette ai propri alunni – ha spiegato la dirigente scolastica Rosalba Zurzolo – e, attraverso loro, alle loro famiglie, della bontà delle iniziative progettuali ministeriali poste in essere, che vengono valorizzate grazie all’impegno dei docenti e dei ragazzi stessi, e quindi mettendo a frutto tale impegno». Nel suo articolato discorso la Zurzolo ricorda che «C’è la chiara e ferma volontà di trasferire quanto di buono, sotto il profilo socio-culturale, la nostra terra riesce a produrre, in tal caso grazie all’imponente opera letteraria di Mario La Cava, uno scrittore che non solo vale la pena ricordare ma anche andrebbe posto in primo piano nei programmi ministeriali, anche perché l’entusiasmo e la gioia che hanno palesato i ragazzi in questi giorni di preparazione all’appuntamento di quest’oggi sono indicativi del fatto che i ragazzi palesano entusiasmo e gioia nel farsi coinvolgere in temi e personaggi riguardanti la propria terra, che ne divengono identitari.»
