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La FIDAPA intermediaria d’eccellenza nell’incontro emozionale tra “Due donne del sud”

Di Cinzia Lascala – Presidente della sezione di Siderno della FIDAPA

La sezione di Siderno della Federazione Italiana Donne Arti Professioni Affari ha organizzato, sabato 20 Novembre, presso il Grand Hotel President, l’evento Dialogo con due Scrittrici avente per protagoniste Maria Caterina Mammola e Ada Zapperi Zucker, autrici del romanzo epistolare Due donne del Sud. Dopo i saluti della presidente della sezione di Siderno della FIDAPA, Cinzia Lascala, della Presidente del Distretto Sud Ovest della FIDAPA, Patrizia Pelle, e dell’Assessore alla Cultura, Pari opportunità e Istruzione del Comune di Siderno, Francesca Lopresti, la serata è stata introdotta e brillantemente moderata da Simona Masciaga, docente e critico letterario. Pina Arena, docente di Letteratura e lingua italiana e lo scrittore Ugo Verzì Borgese hanno relazionato sull’incontro culturale nonché emozionale delle autrici, sulle affinità e sulle loro divergenze, intrattenendo piacevolmente il pubblico, allietato altrettanto da un’aria cantata dall’autrice Ada Zapperi Zucker, prestigiosa cantante lirica, collegata in videoconferenza da Monaco.
Si è intrecciato un vero e vivace dialogo culturale a più voci, in presenza e attraverso il collegamento via web, che il proiettore scandiva con le immagini visibili sulla parete. Sembrava di vivere in una platea teatrale con i personaggi che si muovevano in diretta tra gli spettatori e il microfono che circolava tra i protagonisti della serata, con considerazioni critiche, domande alle autrici e riflessioni sulla loro vita.
“Un romanzo speciale, originale nel suo genere”: questo il giudizio unanime dei relatori. Pina Arena, che insegna in un liceo scientifico di Catania, ha raccontato anche la sua esperienza di sperimentazione per gruppi di lettura in classe con i seguenti risultati: gli studenti hanno apprezzato la personalità battagliera della scrittrice Ada Zapperi, di origine catanese, e fascinosa la scrittura della calabrese Caterina Mammola; una delle allieve, Irene, ha addirittura immaginato anche un altro titolo da poter dare al libro, Ritrovarsi, per l’acuta indagine su se stesse e sugli ambienti affrontati, raccontandosi, riconoscendosi, distanti e diversamente uguali. Ugo Verzì Borgese si è soffermato sul concetto di un “libro paradigmatico, speculare”, mettendo in relazione tratti biografici delle due autrici e accennando a un altro libro di Ada Zapperi Zucker, La scuola delle catacombe, ne ha sottolineato la protagonista di un racconto, la sua valenza narrativa, il rapporto con la realtà. Il ricordo di tale libro, che ottenne anni fa il Premio Armando La Torre e Città di Siderno, aprì l’intervento di Pina Cappelleri che in quel Premio faceva parte della giuria, che rimase affascinata dal testo e scrisse lei il giudizio sull’opera.
Più volte l’autrice Caterina Mammola ha dialogato col pubblico, con considerazioni sul concetto di libertà, religione, coscienza del proprio ruolo, del valore del territorio e dell’ambiente, lingua e dialetto compresi. Si è messo in discussione il ruolo del padre, accanto a quello della madre, sulla scorta delle vicende narrate in Due donne del Sud. «La presenza del padre è fondamentale per l’acquisizione dell’autostima da parte della figlia – ha detto Ada, – la madre trasmette il lato emotivo» ha aggiunto.
In tale processo di autostima, che porta alla consapevolezza della propria identità, secondo Caterina Mammola è necessario tendere alla coscienza individuale e collettiva del proprio territorio, all’identità del territorio come bene comune, che comprende paesaggio, storia, arte ed economia.
Il numeroso e qualificato pubblico ha seguito con interesse ed empatia fino all’ultimo, scambiando opinioni, chiedendo informazioni, sbirciando qualche pagina del testo.

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