Presentato a Roma, presso il Centro congressi La Nuvola, il romanzo, edito da Ronzani, Fortunato, di Bruno Larosa, avvocato originario di Locri che vive a Napoli. La presentazione dell’interessante opera è avvenuta nell’ambito dell’iniziativa editoriale Più libri più liberi, nell’ambito della quale l’autore ha dialogato con l’ex magistrato Gherardo Colombo, giurista, saggista e scrittore.
Dopo il successo ottenuto al Salone Internazionale del Libro di Torino, il romanzo dell’avvocato Larosa ha replicato a Roma l’interesse di pubblico e critica. Il libro, infatti, non è la riproposizione di un fatto di cronaca, dal quale comunque trae origine, ma è soprattutto un giallo giudiziario che si sviluppa tra la città di Napoli e la Locride ripercorrendo i riflessi della società Meridionale contemporanea, in cui ancora si ritrovano intrecciate storie di persone che spesso sono ai margini della società, in cui si confonde il male e il bene e lo Stato si trova a lottare contro il crimine organizzato e l’organizzazione criminale è talmente pervasiva da confondersi nelle maglie della società civile. Sono questi i contrasti sociali in cui rimane incagliato Fortunato che, seppur dedito al lavoro e alla famiglia, viene arrestato e processato quale capo della ’ndrangheta.
Molto interessanti sono i richiami che l’autore fa a storie vissute, nelle quali si racconta quella Calabria vera e sincera, dal cuore grande e generoso che dona perché gli viene naturale e che prova lo stesso spirito di accoglienza che, nel tempo, ha contraddistinto un territorio posto dai media nazionali troppo spesso ai margini dell’Italia e dell’Europa, ma da cui sono giunti professionisti la cui fama è stata riconosciuta a livello mondiale. La Calabria di Fortunato soffre ancora l’etichetta di territorio di confine che la costringe a una marginalità con l’ausilio di quelle catene del male che opprimono il protagonista, che resiste perché è cresciuto su sani principi.
