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CronacaCrotone

Bancarotta fraudolenta, arrestato imprenditore crotonese

La Guardia di Finanza di Crotone ha arrestato e posto ai domiciliari un imprenditore, Francesco Camigliano, di 64 anni, di Petilia Policastro, con l’accusa di bancarotta fraudolenta.
Sequestrate con l’ausilio dei finanzieri di Bologna anche due società con sede legale nella provincia di Crotone ma operanti nel territorio del capoluogo emiliano, ritenute strumento delle attività di Camigliano.
Altre tre persone sono state denunciate per le medesime ipotesi di reato.
L’arresto dell’imprenditore è stato fatto in esecuzione di un provvedimento di custodia cautelare, emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari di Crotone su richiesta della locale Procura. In particolare il provvedimento fa riferimento al fallimento di una società di autotrasporti amministrata da Camigliano avvenuto a causa di un debito di oltre 1,7 milioni di euro realizzato attraverso una sistematica e pluriennale evasione fiscale e contributiva. Le indagini del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Crotone hanno consentito di rilevare che l’imprenditore, nella fase immediatamente antecedente al fallimento e allo scopo di eludere gli effetti della procedura concorsuale ha trasferito, anche mediante contratti di vendita simulati, i beni aziendali, tra cui 9 autocarri e i dipendenti a una nuova società creata ad hoc e intestata a un suo famigliare e si è appropriato, attraverso l’utilizzo strumentale di un conto corrente intestato a un avvocato di Bologna compiacente, di un credito commerciale di circa duecento mila euro e ha occultato la documentazione contabile della società fallita.
Un analogo schema sarebbe stato adottato dall’imprenditore anche nella gestione della nuova società che, dopo aver accumulato debiti per oltre 700mila euro nei confronti di Agenzia delle Entrate, Istituto Nazionale di Previdenza Sociale e Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro, è stata svuotata con la cessione di beni aziendali e forza lavoro. Inoltre sarebbe stata avviata una terza impresa con stessa sede operativa ma intestata a un ex dipendente.
Le società sequestrate, con un patrimonio di oltre 35 tra mezzi pesanti e autovetture, sono state affidate a un amministratore giudiziario nominato dal Tribunale di Crotone allo scopo di salvaguardare i diritti di lavoratori dipendenti, clienti e fornitori.

Fonte: ANSA

Redazione

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