Violenza sessuale di gruppo: la nuova udienza ribalterà l’andamento del processo?
Dagli avvocati difensori degli imputati del processo Ricatto
Il 25 maggio via all’udienza che vede imputato Antonio Verduci nell’ambito del processo scaturito dall’operazione Ricatto, nella quale alcuni giovani ragazzi sono finiti sotto processo con la gravosa accusa di stupro di gruppo ai danni di una ragazza. In aula si svolgerà il controesame dei super consulenti della difesa Roberta Bruzzone e Paolo Reale, mentre la Procura dovrà a sua volta controesaminare i consulenti che nella precedente udienza hanno ben evidenziato, con un lavoro molto puntuale, ciò che era segretamente nascosto nel computer della ragazza, con attenta analisi del profilo comportamentale della stessa, alla luce della dimostrazione che avrebbe cercato di eliminare cronologia di navigazione, chat e numerosi file che, una volta recuperati, hanno potuto avvallare una versione diversa dei fatti. La difesa, composta dagli avvocati Serena Gasperini e Daniele Fabrizi del Foro di Roma, insieme a Maria Domenica Vazzana del Foro di Reggio Calabria (che interviene sulle posizioni di Lorenzo Tripodi, Antonio Verduci e Michele Nucera preannunciando che si adirà ai mezzi di impugnazione straordinaria), ritiene che nessun controesame potrà mai cancellare ciò che è emerso dal computer della ragazza. Al vaglio del Giudice, inoltre, verranno sottoposte intercettazioni di sicuro interesse fino a questo punto ancora non emerse. Il processo, che per i ragazzi coinvolti è già definito e sentenziato, è dunque tutt’altro che chiuso, in quanto il meticoloso incrocio di tutti gli atti e quanto emerso in fase di riesame racconta l’innocenza dei nostri assistiti e di tutti i ragazzi coinvolti nel primo processo, che queste difese non possono fare a meno di definire un errore giudiziario. L’accusa, infatti, non si racconta ma si prova e noi abbiamo prove certe, attendibili, basate su scienza e logica, grazie alle quali non faremo alcun passo indietro se non dinanzi all’innocenza.