Modesto Furchì: «Solo l’arte può rappresentare l’amore che dà senso alla vita»

Di Agata Mazzitelli

Oggi faremo conoscere ai lettori il pluripremiato pittore e scultore Modesto Schiariti, in arte Modesto Furchì, vanto della nostra terra, nato a Santa Domenica di Ricadi (VV) il 26 marzo 1956.
Quando inizia a dipingere, a scolpire a creare…?
Ho scoperto questa mia passione per il disegno e per l’arte già da piccolo; ricordo che, quando vivevo a Santa Domenica di Ricadi, andavo in collina, dove trovavo un impasto che aveva le caratteristiche della creta modellabile e, con questa, formavo dei personaggi per il presepe. Poi, col tempo, ho affinato la mia arte.
Perché lascia la sua terra?
Ebbene sì, sono un emigrante. Ho lasciato, a malincuore, il mio paesello nel lontano 1968. Il problema principale, visti i tempi, era la mancanza di lavoro nel nostro amato sud e, quindi, la ricerca di una vita migliore per sé e per i propri figli portava le famiglie a emigrare nelle grandi città  del nord. Così è iniziata l’avventura della mia famiglia, destinazione Roma, dove ancora oggi vivo e lavoro.
Che sensazioni prova quando l’ispirazione avvolge la sua anima?
Provo una emozione indescrivibile. Per me l’arte è sicuramente emozione. Se non provassi emozioni mentre creo, non avrebbe senso continuare a farlo. L’emozione più grande è trovarsi davanti a una tela bianca: il difficile è decidere dove e quando dare la prima pennellata, quindi dividere volumi e spazi e pian piano riempire di colore e di materiali per cercare di trasmettere quello che al momento vive solo nella mia anima in forma eterea.
Cosa pensa di chi condivide il proprio estro sotto forme artistiche diverse come la scrittura, la musica, la danza?
Penso sia una gran fortuna avere il dono per poter esprimere le proprie sensazioni trasformandole in opere d’arte, di qualunque tipo esse siano (arte visiva, scrittura, musica, danza) e poterle, poi, condividere con gli altri, rendere partecipe il prossimo delle proprie emozioni ma, soprattutto, raggiungere la sua anima e, insieme, trovare un punto di contatto.
Esiste una forma artistica più elevata rispetto ad altre?
Non penso ci sia una forma d’arte più elevata di un’ altra. Ogni espressione artistica è frutto del proprio immaginario, è una comunicazione vibrante e non ha importanza in quale forma arrivi alle persone, ciò che importa è che arrivi. L’arte visiva, forse, è la più diretta da comprendere. Allo stesso tempo credo che pittura e poesia si completino a vicenda: un quadro è una immagine statica, mentre la poesia può cambiare scenario in continuazione. Il grande Leonardo da Vinci diceva che la pittura è una poesia che si vede ma non si sente e una poesia è una pittura che si sente e non si vede. Cambia la percezione dell’opera, una viene percepita con gli occhi, l’altra con l’udito.

Quanto gli eventi, soprattutto la situazione pandemica, hanno influenzato la sua vena artistica?
La situazione pandemica, che ci portiamo avanti già da due anni, ha avuto un impatto negativo sui rapporti umani, l’economia, la religione, l’amore e soprattutto sull’arte… praticamente su tutto. Gli artisti e i lavoratori del mondo della cultura sono tra le categorie più colpite dalla crisi innescata dalla pandemia: l’artista fa parte di una categoria vulnerabile e influenzabile da tutto ciò che lo circonda. Il mio essere artista mi ha portato a esprimere le sensazioni che provavo con la realizzazione di alcune opere quali:

Cristo della rinascita (scultura)
Prima classificata al Premio ai tuoi piedi 2021 di Mercogliano (AV), rappresentata da un Cristo che si materializza dalla roccia con due mani poste in alto a protezione dal covid e un volo di colombi che ci portano verso la libertà.

Covid 19, finalmente la primavera (scultura)
Terza classificata al Premio Art Work 2021 di Firenze, rappresenta, con tre volti sovrapposti, il volto di una persona anziana che, con la mano, si protegge dal Covid-19, il volto di un giovane che urla il proprio stato di impotenza, di disperazione e, a sovrastare il tutto, il viso angelico di una donna che rappresenta la primavera, con dei fiori tra i capelli, finalmente la rinascita.

Finalmente ti abbraccio (pittura),
Prima classificata al Premio ai tuoi piedi 2020 Mercogliano (AV), un acquarello su legno in cui il padre finalmente riesce ad abbracciare il proprio figlio, alla fine della pandemia.

I colori dell’amore (pittura)
Un’opera rappresentata con tanti visi che si abbracciano, si baciano, in cui l’amore, raccontato dai vari colori, esplode senza distinzione e diversità.

I volti di donne, caratterizzano molte delle creazioni che condivide sui social… vorrebbe spiegarci quei visi, quelle espressioni, quegli occhi profondi e densi cosa rappresentano per lei e, soprattutto cosa vuole trasmettere?
Stai parlando degli schizzi realizzati con le mie fantastiche Bic, essi rappresentano l’amore in tutte le sue forme con le sue innumerevoli sfaccettature. I volti raccontano la loro storia, la passione, la tristezza, i ricordi e la speranza che non muore mai. È un viaggio meraviglioso che ho intrapreso attraverso i disegni: l’amore che porta amore, senza distinzione alcuna. È un volo di farfalla, ti bacia e scappa via; un sentimento che arde senza vento che può spegnersi semplicemente con un soffio.
Un saluto con una frase che racchiuda tutto il suo mondo.
La vita ha senso unicamente grazie all’amore, più siamo capaci di amare e di donare noi stessi, più significativa e piena sarà la nostra vita e non c’è mezzo più bello che rappresentarlo attraverso l’arte.