Che il colore della tua creatività ti guidi sempre: auguri Massimo Pedullà!
Riceviamo e pubblichiamo.
In questo estratto del Canto I del Purgatorio, il corpo del poeta Dante viene cinto da una pianta di giunco. Quest’ultimo è il simbolo dell’umiltà, essenziale per fertilizzare e far crescere la conoscenza. Non a caso la parola umiltà in latino è humus, cioè la terra fertile. L’essere umano è un po’ come una molla, dentro di sé ha potenzialmente la forza elastica per poter resistere a tutte le azioni avverse esterne, flettendosi ma non snaturandosi. In realtà, la legge di Hooke poco aiuta con i meccanismi dell’Io, per cui, nonostante la resistenza sia molto grande, tante volte ci si smarrisce e l’apparire sovrasta l’essere. Rare sono le anime che conservano la consapevolezza che prima della gloria c’è l’umiltà. Il valore umano dello stimato poeta Massimo Pedullà ne è la prova. Uomo del popolo, fortemente radicato nella sua terra, ma anche capace di coglierne tutti i suoi limiti. La sua poesia racconta un lato di sé che non ama mostrare direttamente al mondo, poiché le emozioni sono come delle debolezze, per chi ne ha così tanto pudore. La sua timidezza nell’esporsi pubblicamente si contrappone alla sua goliardia e simpatia. Il sorriso lo contraddistingue, così come la sua disponibilità ad aiutare chi ne ha bisogno. La famiglia è il baricentro della sua vita e il suo nipotino Massimo è la sua gioia più grande. Oggi, 6 marzo, non è soltanto il giorno di nascita dello scrittore Gabriel Garcia Márquez, ma anche e soprattutto quello del poeta Massimo Pedullà. Un augurio speciale: che possa il tocco di colore della tua creatività guidarti sempre, insieme alla gioia e alla serenità. Buon compleanno, Massimo.