Sabato scorso, lungo il corso Umberto I di Brancaleone, la strana manovra di un’auto ha attirato l’attenzione dei passati. Il conducente, accostatosi infatti in maniera rocambolesca al marciapiede, ha lasciato il posto di guida solo per accasciarsi sui sedili posteriori del mezzo, visibilmente colto da malore. I negozianti e i residenti che hanno assistito alla scena sono immediatamente accorsi per accertarsi delle condizioni del malcapitato, mentre Nicola Romano, medico di turno presso la locale guardia medica, in seguito a un esame sommario dichiarava necessario l’intervento tempestivo dei soccorsi per l’alta probabilità che l’uomo fosse stato colto da infarto. Nonostante il pronto intervento dei Carabinieri, tuttavia, l’ambulanza del 118 ha tardato ad arrivare, tanto che solo lo spirito d’iniziativa di tre soci della Pro Loco, il vicebrigadiere della Guarda di Finanza Pasquale Moscatello, Maria Violi ed Ermelinda Romano, che hanno deciso di caricare l’uomo in auto e portarlo personalmente presso l’ospedale di Locri, ha permesso di accorciare sensibilmente i tempi di intervento. Fortunatamente, per l’uomo soccorso dai tre angeli della Pro Loco, il malore si è rivelato di natura diversa rispetto al temuto infarto e le sue condizioni, nella stessa serata di sabato, sono sensibilmente migliorate, ma resta il fatto che, senza lo spirito di iniziativa dimostrato dai presenti, la vicenda avrebbe potuto avere un esito decisamente più drammatico. «Oggi abbiamo dovuto fare i conti con la scarsa efficienza del sistema sanitario territoriale e con l’assenza di un celere servizio di trasporto in ambulanza» hanno dichiarato i presenti ai colleghi del Quotidiano del sud, facendoci sorgere la domanda su quando, anche alle nostra latitudini, potremo finalmente cominciare a contare su servizi degni di tal nome senza ricorrere quotidianamente all’arte dell’arrangiarsi.
