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Morte di un operaio a Reggio Calabria, l’ANMIL: «Impossibile da tollerare»

Dalla Sezione di Reggio Calabria dell’ANMIL

«La morte sul lavoro avvenuta nell’impianto Hitachi Rail di Reggio Calabria, che ha coinvolto il 42enne Giuseppe Cuzzola, proprietario della ditta Cuzzola Trasporti e addetto allo smaltimento dei rifiuti speciali prodotti dallo stabilimento, che è rimasto schiacciato all’interno del cassone in cui si stava effettuando il deposito del materiale, deve richiamare l’attenzione di tutti, a partire da istituzioni, enti preposti e datori di lavoro, ma anche lavoratrici e lavoratori, sulla necessità di incrementare la prevenzione degli infortuni in tutti i settori e rafforzando i controlli sul territorio».
Lo dichiara il Presidente dell’Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi del Lavoro di Reggio Calabria e Presidente della Fondazione Sosteniamoli subito Francesco Costantino, evidenziando come sia «altresì necessario e urgente intensificare le iniziative formative ed educative, le prime a favore dei lavoratori, le seconde verso i giovani studenti, affinché l’affermarsi di una nuova cultura della sicurezza sul lavoro, sin dai banchi di scuola, possa favorire la riduzione degli infortuni fra i lavoratori di domani.
«Sono in tutto 4 gli infortuni mortali sul lavoro riportati dalla stampa dall’inizio dell’anno a oggi in Calabria e, sinceramente, è inammissibile tollerare questi numeri. Secondo gli ultimi Open Data dell’Istituto Nazionale per l’Assicuazione contro gli Infortuni sul Lavoro, sull’andamento infortunistico – spiega il Presidente Costantino – in Calabria, nel periodo gennaio-dicembre 2021, le denunce di infortunio sono state in totale 7.844, ben 735 casi in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (+10,3%). Anche le malattie professionali non si arrestano: nel 2021 si sono registrate 1.999 denunce a fronte delle 1.541 dell’anno precedente, un dato aumentato, quindi, del 29,7%.
«Purtroppo, casi come quello del giovane titolare della ditta reggina non fanno scalpore nelle cronache nazionali, interessate unicamente alle tragedie multiple. Ma è proprio lo stillicidio quotidiano di infortuni e di vittime del lavoro che alimenta la piaga sociale della mancata sicurezza e salute nei luoghi di lavoro. L’infinita lista di persone invalide o con disabilità da lavoro – prosegue il Presidente – rende la sicurezza sul lavoro un tema sempre attuale e per il quale occorre un impegno congiunto, soprattutto in settori ad alto rischio, che porti a dare piena attuazione alle norme esistenti che, pur essendo valide, vengono disattese quotidianamente.
«In tale ottica – conclude Costantino – servono interventi concreti, sia nel breve termine, intensificando ispezioni e sanzioni, sia in prospettiva, coinvolgendo maggiormente i giovani. Entrambi fronti sui quali l’ANMIL è fortemente attiva, perché il vero sviluppo non può avvenire sulla pelle delle persone che, con il loro lavoro, vi contribuiscono ogni giorno.»

Foto: lacnews24.it


Edil Merici

Redazione

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