Stilo: i particolari dell’arresto di Fernando Spagnolo
Il 19 marzo scorso i militari dell’Arma dei Carabinieri hanno messo fine, a Casali del Manco (CS), alla latitanza di Fernando Spagnolo, classe 1955, irreperibile da giugno 2019, allorquando la Corte d’Assise d’Appello di Reggio Calabria emetteva un ordine di carcerazione nei suoi confronti per l’omicidio di Marcello Geracitano, avvenuto nel gennaio 2005 a Stilo, reato per cui Spagnolo dovrà scontare l’ergastolo, pena nel frattempo divenuta definitiva.
Spagnolo era inoltre ricercato – da ultimo – perché destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per associazione per delinquere di tipo mafioso, in quanto gravemente indiziato di essere vertice e promotore della locale di ‘ndrangheta attiva nel territorio di Stilo.
Il provvedimento, emesso dall’Ufficio del Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Reggio Calabria su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, l’8 marzo scorso aveva portato all’arresto di 9 persone nell’ambito dell’operazione cosiddetta Doppio Sgarro, concepita e condotta dalla Compagnia Carabinieri di Roccella Jonica.
La localizzazione del latitante è stata propiziata da un lavoro corale che ha visti coinvolti gli investigatori dell’Arma reggina, affiancati dai carabinieri di Crotone e Cosenza, che hanno fornito il proprio contributo informativo e di conoscenza del teatro di operazione, con il coordinamento congiunto delle Procure della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia – di Reggio Calabria e Catanzaro, dirette dai Procuratori Giovanni Bombardieri e Nicola Gratteri.
Investigazioni che hanno condotto a rintracciare il latitante alle 14:00 di sabato scorso, all’interno di un casolare di campagna, intento a preparare il pranzo.
All’arrivo dei militari, il ricercato – protetto anche da sistemi di videosorveglianza e allarme – ha cercato rifugio sul tetto dell’abitazione, riconducibile a una donna cosentina 46enne sorpresa in sua compagnia e perciò denunciata in stato di libertà per procurata inosservanza di pena.
Ma il nascondiglio non è sfuggito agli investigatori dell’Arma, che hanno arrestato il ricercato in un intervento perfettamente riuscito, grazie anche alla professionalità dei Reparti impiegati, tra cui spiccano l’Aliquota di Primo Intervento di Reggio Calabria, specializzata in interventi risolutivi, e lo Squadrone Cacciatori di Vibo Valentia, da sempre in prima linea nella cattura dei ricercati.
Nel casolare sono state altresì sequestrate diverse armi da fuoco.
L’arrestato è stato associato alla casa Circondariale di Cosenza.