Con una lettera a firma dei sindaci calabresi dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani, il consiglio direttivo ha chiesto al governatore regionale Roberto Occhiuto un incontro con la stessa sezione calabrese dell’ANCI, i Presidenti degli Ambiti Territoriali Ottimali, una delegazione dell’assemblea dei sindaci dell’Autorità Idrica della Calabria e i rappresentanti degli Ambiti Socio-Sanitari Territoriali rispetto al disegno di legge Organizzazione dei servizi pubblici locali dell’ambiente.
“Nella giornata del 29 marzo –si legge nella nota inviata giovedì mattina al presidente Occhiuto- si sono svolte due importanti riunioni presso la sala verde della Cittadella Regionale; la prima sulle tematiche relative ai servizi socio-sanitari, partecipata da numerosi Amministratori degli Enti Locali coinvolti nei processi sottesi dalla tematica stessa, la seconda, l’Assemblea dei Sindaci dell’Autorità Idrica della Calabria, altrettanto partecipata dai diversi Primi Cittadini che la compongono. Il 30 marzo si è riunito sia il Consiglio Direttivo che il Consiglio Regionale della sezione calabrese dell’ANCI. Le problematiche trattate, nei diversi consessi, hanno riguardato sia il nuovo piano socio sanitario sia la Deliberazione della Giunta Regionale nº 118 del 21/03/2022 avente a oggetto: Disegno di Legge: “Organizzazione dei servizi pubblici locali dell’ambiente”.
“Da tutte le predette Assemblee e riunioni è pervenuta, dai partecipanti e in modo pressoché corale, la richiesta di un incontro urgente da pianificare a strettissimo giro a riguardo degli interventi e degli effetti che le iniziative della Regione Calabria produrranno sui predetti ambiti gestionali. Infatti, la mancata interlocuzione e condivisione delle scelte che la Regione Calabria si appresta a effettuare è stato il tema dominante di tutti gli interventi dei partecipanti ai singoli consessi. In particolare è stato evidenziato come il lavoro svolto dai Sindaci rispetto al tema dei rifiuti vede alcuni ATO, come quelli di Catanzaro e Reggio Calabria, molto avanti nel programma da realizzare; altri ATO presentano criticità delle quali lei è stato ampiamente informato, che riguardano la mancata scelta dei siti per l’Eco Distretto e per le discariche, scelte che risultano essere in capo ai commissari regionali nominati da diverso tempo” prosegue la lettera.
“Anche per il settore idrico il lavoro svolto dai Sindaci, conclusosi con l’individuazione del Gestore Pubblico attraverso la trasformazione della Società per Azioni Cosenza Acque in Acque Pubbliche della Calabria, viene completamente svilito e annullato dal citato DdL, lasciando in un disorientamento generale interi Consigli Comunali che, con grandissimo senso di responsabilità e rispetto per le Istituzioni, hanno e stanno per deliberare in ordine all’adesione alla predetta società. È necessario che il lavoro prodotto dai Sindaci dei Comuni Calabresi sino a oggi non sia svilito e mortificato così come rischia di fare il DdL in oggetto che, in un sol colpo, cancella lo sforzo amministrativo prodotto dalla serietà e dal senso delle Istituzioni ampiamente dimostrato dagli stessi Sindaci. Sebbene i diversi percorsi di riorganizzazione dei servizi locali, siano essi relativi al settore idrico, dei rifiuti o dell’assistenza socio-sanitaria, sui quali lei è stato puntualmente informato, abbia visto lo sforzo organizzativo dei soli Sindaci come motore propulsivo, il DdL che andrà in discussione in Consiglio Regionale annulla tale impegno, riportando indietro nel tempo gli scenari che già vedono la Calabria in nettissimo ritardo in relazione alle necessarie e improcrastinabili riforme dei settori in oggetto. A titolo di esempio, le risorse finanziarie messe a disposizione dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza in materia di servizio idrico hanno scadenze incipienti ed impellenti (19 maggio e 30 ottobre per l’accesso ai 900 milioni di euro, dei quali 360 destinati al sud) che, laddove si verifichi un’ulteriore anomalia organizzativa, rischiano di non essere rispettate. È di tutta evidenza che le eventuali verifiche normative e la messa a regime di nuove aziende richiedono tempi non compatibili con le attuali emergenze. La stagione estiva è vicina e porta con sé tutte le criticità relazionate agli aspetti ambientali delle quali lei ha piena consapevolezza” si conclude la lettera.
