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Costume e Società

Il coraggio di percorrere il sentiero della non violenza

Di Federica Audino – Liceo Classico Ivo Oliveti di Locri

Nel 1963 Bob Dylan decide di scrivere una canzone che tratta dei diritti civili e delle oppressioni. Una poesia contro la guerra che si intitola Blowin’ in the wind. Il brano è strutturato in una serie di domande, le cui risposte, come evidenzia anche il titolo, volano nel vento. Un aspetto molto significativo che traspare leggendo il testo è il fatto che il cantautore abbia preferito non parlare di armi o bombe usate per i combattimenti, bensì abbia dato maggiore rilevanza alle vittime innocenti che saranno sempre segnate dal dolore e dalla violenza. Si tratta di concetti di estrema attualità in virtù del conflitto in corso tra Russia e Ucraina, a causa del quale moltissimi individui si sono ritrovati dall’oggi al domani a sfuggire quotidianamente dagli orrori che li perseguitano. La musica è un espediente fondamentale per cercare di ritrovare il soffio di leggerezza che non è facile raggiungere in un clima di tale disagio. È linguaggio, comunicazione e soprattutto arte, in modo particolare in un pezzo come Blowin’ in the wind, in cui pare quasi che Dylan osservi ciò che accade dall’alto dando una sua visione globale delle sofferenze degli innocenti. Il poeta si chiede quante strade debba percorrere un uomo prima che questo possa essere considerato tale, quante spiagge debba vedere una colomba prima di potersi riposare sulla sabbia e quante volte debbano fischiare le palle di cannone prima di essere proibite per sempre. Nel ritornello, il cantautore si rivolge a chi lo ascolta chiamandolo amico mio e, con tono fraterno, lo rassicura affermando che il mondo in cui viviamo cambia perennemente e che l’uomo può sopravvivere solo se partecipa di questi cambiamenti, mutevoli e imprevedibili proprio come il vento. Il brano è ricco di metafore, anafore e parallelismi che contribuiscono a creare un tono tranquillo e pacifico, nonostante le tematiche crude e violente che vengono trattate, come la guerra e la morte. Ritengo che ascoltare le notizie che ci vengono trasmesse sia essenziale per acquisire una piena consapevolezza di ciò che quotidianamente accade attorno a noi, ma non è sicuramente sufficiente, perché per stroncare definitivamente le avversità, è necessario prendere atto della situazione e cercare di fare qualcosa di efficace per cambiare il nostro futuro in meglio.

Il sentiero della non-violenza richiede molto più coraggio di quello della violenza.
Mahatma Gandhi

Foto: twitter.com


Edil Merici

Redazione

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