Pino Mammoliti: “Dolce è capire che non son più solo”
Di Pino Mammoliti
Queste parole, contenute nella più nota canzone, che mi aiutano a ringraziare, abbracciando virtualmente tutti, contengono la cifra del mio stato d’animo.
A dire il vero, in tutti questi anni, non mi sono sentito granché solo: avvertivo l’affetto delle persone che mi conoscevano ogni qualvolta si chiacchierava della mia vicenda.
Certamente, nei giorni più bui, emergeva la tristezza e l’amarezza di subire una perdita di identità, una solitudine sociale, una sconfitta a tavolino, senza aver potuto scegliere un solo avversario leale. Mi trovavo a fronteggiare più nemici contemporaneamente, senza avere né forza né voce. Ma erano solo pochi momenti, subito rimossi dalla fede e da qualche sorriso compagno.
Sono stato fortunato ad avere tanti amici, sono stato privilegiato ad avere al mio indirizzo di cuore e di testa i miei famigliari, Francesco in primis, che hanno sempre creduto e resistito di fronte ad accuse che, come l’alta marea, emergevano dagli abissi dell’assurdo.
Oggi le persone, in cielo e in terra, mi hanno stretto in un unico abbraccio, facendomi sentire meno solo, più fortunato, rendendomi parte della loro vita che, con la mia, continua a credere e sperare che un mondo migliore sia possibile e che la Giustizia. sia pure lentamente, giunga sino a noi.
Un grazie particolarmente grande a Mimmo Piccolo e Rosario Scarfò, i miei avvocati.
Foto di Enzo Lacopo