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Costume e Società

Al Liceo Scientifico di Locri Lezioni Magistrali di Bioinformatica


Edil Merici

Dal Comitato per la Comunicazione dello Zaleuco

Un applauso, corale e convinto, è risuonato nell’aula magna del Liceo Scientifico Zaleuco di Locri, guidato dalla Dirigente Carmela Rita Serafino, a conclusione del Corso La Bioinformatica: realtà e prospettive di sviluppo. Le lezioni magistrali, iniziate precedentemente da Alfredo Ferro, docente emerito dell’Università di Catania, hanno trovato eccellente epilogo nella giornata del 23 aprile con l’ultimo incontro. Il docente universitario è stato accolto dal laDirigente Scolastico e da alcuni docenti.
Ad aprire l’evento il saluto del Capo d’Istituto che, ringraziando Ferro, ha affermato: «La sua presenza, contribuisce ad arricchire l’offerta formativa del Liceo Zaleuco e si inserisce nei percorsi di eccellenza elaborati in questa scuola». Espressioni di apprezzamento ha avuto, successivamente, anche l’Assessore alla pubblica istruzione e alla Cultura Domenica Bumbaca che, in rappresentanza del Comune di Locri, è stata presente per tutta la durata dell’incontro, dimostrando come i vertici istituzionali del comune riservino particolare attenzione alla scuola. «Iniziative come quella di oggi – ha affermato l’assessore Bumbaca – non rimangono circoscritte all’ambito scolastico, ma sono una risorsa per tutta la Locride, anche per questo l’Amministrazione comunale è presente e desidera dare, per quanto di sua competenza, sostegno alla crescita culturale dei nostri ragazzi, i professionisti del domani.»
Con questo particolare corso, l’attenzione dei giovani studenti è stata incentrata su un’area del sapere molto particolare, oltre che innovativa; la bioinformatica. Essa è una disciplina che si trova all’incrocio tra la biologia, l’informatica e le nuove tecnologie. La Bioinformatica fornisce modelli statistici validi per l’interpretazione dei dati provenienti da esperimenti di biologia molecolare e biochimica al fine di identificare tendenze e leggi numeriche; inoltre genera nuovi modelli e strumenti matematici per l’analisi delle sequenze di DNA, RNA e proteine, al fine di creare un corpus di conoscenze relative alla frequenza di sequenze rilevanti, la loro evoluzione ed eventuale funzione. Organizza anche le conoscenze acquisite a livello globale su genoma e proteoma in basi di dati, al fine di rendere tali dati accessibili a tutti e ottimizzare gli algoritmi di ricerca dei dati stessi per migliorarne l’accessibilità. L’illustre docente universitario Ferro, titolare della prima cattedra istituita in Italia di Bioinformatica, era già stato ospite del Liceo nel 2017, con una conferenza pomeridiana, aperta al territorio, che aveva registrato la partecipazione sia di numerosi allievi dello Zaleuco sia di medici e biologi della Locride, e nel 2019 quando, invece, ha tenuto una lezione dedicata agli allievi delle classi quinte, interessati, in modo particolare, all’area biomedica. C’erano le basi per dare il via d un vero Corso di Bioinformatica ma, purtroppo, con la pandemia, le lezioni magistrali ebbero una battuta di arresto. Conoscendo, però, l’attenzione alta riservata da Ferro al Liceo Zaleuco, appena possibile la Dirigente Serafino e i docenti hanno invitato lo scienziato a riprendere le sue lezioni. Accettato l’invito, Ferro ha svolto, nel corso di questi ultimi mesi, alcune lezioni che hanno consentito agli allievi delle quinte classi e della Curvatura biomedica di partecipare a un vero e proprio Corso di Bioinformatica a livello universitario. Il corso, molto apprezzato dai partecipanti, ha presentato tre caratteristiche particolari: innanzitutto il valore della presenza di un ricercatore di livello internazionale con il quale allievi e docenti hanno avuto la possibilità di confrontarsi; inoltre i ragazzi hanno avuto la possibilità di attingere a un’area del sapere che solo ora inizia a essere conosciuta al di fuori del settore specialistico, assente ancora nei libri di testo liceali e che potrebbe generare importanti progressi in campo biomedico. Infine le lezioni dell’illustre cattedratico non hanno riportato solo dati scientifici consolidati ma hanno anche fornito un quadro delle nuove frontiere che si prefigge di raggiungere la Bioinformatica come solo può fare chi produce conoscenze, come dimostrano gli studi che il ricercatore ha condotto sull’autismo, in campo oncologico e sul Covid-19, il virus della pandemia ancora non conclusa. Ferro, infatti, conduce ricerche con l’Università di New York e altri centri di ricerca ed è animatore, da diversi anni, della Scuola di Lipari: occasione di incontro per studiosi, ricercatori e docenti universitari provenienti da diverse parti del mondo. Nel corso degli anni, la Scuola ha registrato la partecipazione anche di Premi Nobel e  attualmente è diretta, oltre che da Ferro, anche da Michael Levitt, Premio Nobel per la Chimica. Nel corso delle lezioni sono stati sviluppati i seguenti argomenti:

  • Introduzione alla Bioinformatica;
  • Richiami di Biologia: Cellule, DNA, RNA, Proteine, RNA non codificanti (mi RNA);
  • Progetto Genoma Umano e Sequenziamento;
  • Allineamento globale e locale di sequenze biologiche: applicazioni filogenetiche e mutazioni patologiche;
  • Medicina di Precisione e Personalizzata, Microbioma;
  • Simulazioni di infezioni virali e riposizionamento di farmaci;
  • Confronto tra Virus e co-infezioni;
  • Applicazioni a Covid 19.

Gli argomenti trattati, alcuni piuttosto impegnativi, hanno affascinato gli studenti, che hanno dimostrato di aver compreso il valore dell’occasione di formazione loro proposta suscitando, anche, la loro curiosità: infatti si sono registrate numerose domande e discussioni che sono proseguite anche dopo il termine delle diverse lezioni proposte, così come nell’incontro finale. I ragazzi del Liceo Zaleuco, oltre ad aver acquisito alcune nuove conoscenze, hanno avuto la possibilità di rendersi conto come la Scienza non sia un insieme di certezze indubitabili, ma insieme di conoscenze in evoluzione da sottoporre costantemente alla valutazione, secondo metodi condivisi e anch’essi in evoluzione, della comunità scientifica internazionale. Un modo di concepire la scienza che evita di farla diventare ideologia o di impelagarla nelle secche di certezze che diventano veri dogmi e che bloccano il cammino medesimo della vera ricerca scientifica. Il Corso si è concluso nella soddisfazione generale: Ferro ha infatti espresso compiacimento per l’attenzione che i giovani gli hanno riservato e per il valore delle loro domande e apprezzamento hanno espresso, in modo particolare, i docenti di Scienze, che hanno avuto un’interessante occasione di confronto. L’applauso finale ha suggellato il pieno successo dell’iniziativa.


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