Assolto dal reato associativo, scarcerato 39enne di Bianco
La corte di appello di Milano, in accoglimento dell’ istanza presentata dai legali Nicoletta Gattuso e Alessandro Bavaro, ha disposto la scarcerazione di Domenico Andrea Favasuli, 39enne residente a Bianco coinvolto nell’operazione denominata Gaia. Nell’ambito delle indagini, eseguite dai Carabinieri nel giugno del 2020 nelle province di Como e Monza Brianza, che avevano documentato, a carico degli indagati, alcuni originari della Locride, altri del Vibonese, un’azione “di vero e proprio controllo del territorio, espressa attraverso comportamenti tali da incutere timore e omertà nella popolazione, tipico delle organizzazioni criminali calabresi”, Favasuli era stato accusato a vario titolo di avere fatto parte di un’associazione dedita al traffico di sostanze stupefacenti operante nell’hinterland milanese e di essere responsabile di una serie di episodi di cessione di droga. La Corte ha concesso a Favasuli, che era stato condannato in primo grado alla pena di anni 12 di reclusione, la sostituzione della misura carceraria con quella degli arresti domiciliari. Decisiva, nel tenore dell’istanza dei legali Bavaro e Gattuso, la circostanza che il Favasuli sia stato assolto da una serie di reati fine inizialmente contestati ottenendo una forte riduzione di pena in appello (lo stesso è stato infatti poi condannato dai giudici dell’appello alla pena finale di anni 8 di reclusione) e, soprattutto, che sia stata confermata, in adesione alla teoria difensiva, l’assoluzione dal reato associativo già ottenuta all’esito del processo di primo grado per il quale il Pubblico Ministero meneghino aveva presentato appello chiedendo una condanna alla pena di anni 20.
Foto: ca.milano.giustizia.it