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CronacaReggio Calabria

4mila euro per un’invalidità: dottoressa di Locri condannata a 3 anni e 4 mesi

Il Giudice dell’Udienza Preliminare di Locri ha condannato Carmelina Versace alla pena complessiva di 3 anni e 4 mesi di reclusione oltre al pagamento delle spese processuali e all’interdizione dai pubblici uffici per la durata di 5 anni. La dottoressa era stata colta in flagranza dai Finanzieri del Gruppo di Locri, mentre era intenta a ricevere indebitamente del denaro da una persona al fine di agevolare, in qualità di Consulente Tecnico d’Ufficio del locale Tribunale, le pratiche relative al riconoscimento dell’invalidità di un proprio famigliare nell’ambito di una causa civile.
Il giudice Cristina Foti, pur concedendo all’imputata le attenuanti generiche oltre che la riduzione prevista per la scelta del rito, ha comunque condannato la dottoressa al risarcimento del danno patito da C.F., persona offesa che si è costituita parte civile nel procedimento penale con l’assistenza dell’avvocato Tito Greco.
Proprio dalla denuncia presentata lo scorso anno da C.F. era partita l’inchiesta della Guardia di Finanza che, anche attraverso servizi dinamici, era intervenuta tempestivamente a sostegno della vittima e proceduto all’arresto di Versace con l’accusa di concussione, considerato che era stata colta nell’atto di ricevere illecitamente 4mila euro mentre si trovava in servizio presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale di Locri.
A seguito della convalida, il Giudice per le Indagini Preliminari di Locri non aveva accolto la richiesta della misura interdittiva della sospensione dall’esercizio di un pubblico servizio avanzata dalla Procura in via cumulativa, contro la quale si era peraltro opposto l’avvocato Francesco Staltari, difensore della dottoressa.
Per conoscere invece le motivazioni della sentenza in oggetto bisognerà attendere i canonici 90 giorni per il deposito, per come peraltro indicato nel dispositivo.


“Birra”

Oὐδείς

Oὐδείς (pronuncia üdéis) è il sostantivo con il quale Ulisse si presenta a Polifemo nell’Odissea di Omero, e significa “nessuno”. Grazie a questo semplice stratagemma, quando il re di Itaca acceca Polifemo per fuggire dalla sua grotta, il ciclope chiama in soccorso i suoi fratelli urlando che «Nessuno lo ha accecato!», non rendendosi tuttavia conto di aver appena agevolato la fuga dei suoi aggressori. Tornata alla ribalta grazie a uno splendido graphic novel di Carmine di Giandomenico, la denominazione Oὐδείς è stata “rubata” dal più misterioso dei nostri collaboratori, che si impegnerà a esporre a voi lettori punti di vista inediti o approfondimenti che nessuno, per l’appunto, ha fino a oggi avuto il coraggio di affrontare.

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