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Costume e Società

Dal giornalismo “amatoriale” alla rifondazione dell’informazione


Edil Merici

Si è svolto sabato 7 maggio, presso la sala del Consiglio del Comune di Locri, il convegno La stampa tra libertà e controllo, organizzato dal circolo locale di Fratelli d’Italia. L’incontro, che si è aperto con i saluti istituzionali del sindaco Giovanni Calabrese, ha visto la partecipazione di giornalisti della carta stampata, direttori di testate web ed editori televisivi che, riuniti a un tavolo, hanno disquisito di argomenti legati al giornalismo, in una serata realizzata prendendo spunto dalla Giornata mondiale della libertà di stampa, svoltasi il 3 maggio. Sulla base delle domande poste dal moderatore del seminario, il responsabile del Dipartimento Provinciale Cultura e Innovazione FdI Giovanni Scarfò, gli interlocutori hanno raccontato il mondo della stampa attraverso il loro punto di vista, risultato della loro esperienza formativa. In sala erano presenti le opere di fotogiornalismo de Gigi Romano, che ha collaborato con le maggiori testate nazionali e ha realizzato numerosi report giornalistici. Dopo i ringraziamenti alla stampa locale e al partito organizzatore dell’evento, il primo cittadino di Locri ha evidenziato come l’Italia sia risultata in 58ª posizione nel World Press Freedom Index, una classifica annuale che valuta lo stato del giornalismo e il suo grado di libertà in 180 Paesi del mondo. La perdita di ben 17 posizioni rispetto agli ultimi due anni dimostra che, pur non essendo ai livelli di nazioni in cui le notizie subiscono una vera e propria censura, come recentemente sta accadendo in Russia, siamo ancora lontani da una totale libertà di espressione. Gianluca Albanese, Direttore Responsabile di lentelocale.it si è espresso in merito al bisogno della società di ripartire da zero, dall’essenza e dalla sostanza dell’informazione: «Bisogna parlare di credibilità, perché è essa stessa condizione di libertà. Indipendenza e disciplina sono considerati i concetti cardine, basilari. Un fatto certo, di rilevanza pubblica, dev’essere oggetto di un’operazione preliminare di verifica». Antonio Tassone, Direttore Responsabile di ecodellalocride.it, ha dunque proseguito facendo notare ai presenti come la vendita dei giornali sia costantemente diminuita e come ciò abbia causato forti tagli all’interno delle redazioni: «Le testate locali stanno resistendo, ma la loro libertà rimane limitata. Alcuni utilizzano il giornale come forma di ricatto del potere politico. Chi svolge tale professione è continuamente costretto a subire minacce e querele nonostante affermi la verità. Questo è un freno che viene posto all’attività giornalistica. Il cittadino ha diritto di sapere e il giornalista ha diritto di divulgare la notizia». Giuseppe Mazzaferro, editore di TeleMia,si è invece soffermato sul giornalismo televisivo e ha spiegato come questo sia un tipo d’informazione differente, che fa leva soprattutto sulla comunicazione istantanea, attraverso le immagini. Ha proseguito trattando l’argomento della retribuzione dei giornalisti, affermando che «la vera libertà la si possiede solo tramite l’indipendenza economica che, a sua volta, si acquista solo rimanendo lontani dalla corruzione» e Jacopo Giuca, Direttore Responsabile di metisnews.it, ha proseguito il dibattito sostenendo che, parafrasando Zygmunt Bauman, se è vero che oggi viviamo in un mondo liquido anche il giornalismo è diventato liquido. «Al giorno d’oggi, soprattutto nei territori provinciali viene infatti realizzato un tipo d’informazione amatoriale che ha preso il posto delle testate vere e proprie e le presunte notizie spesso prevalgono su quelle accertate. A causa di questa situazione il lettore è stato sviato e non sa a chi riservare la propria fiducia. È il frutto di un cambiamento del panorama generale, di quel un sovraccarico di informazioni date al pubblico che ha fatto perdere di credibilità il mestiere del giornalista e permesso a chiunque di improvvisarsi tale. L’obiettivo è dunque quello di provare a ricostruire il mondo della comunicazione, partendo dalle testate locali e fino ad arrivare a quelle nazionali. Un lavoro che deve essere svolto soprattutto sul web, dove le persone devono essere rieducate a riconoscere la notizia più accreditata». Rocco Muscari, corrispondente della Gazzetta del Sud, ha di seguito asserito che colui che fornisce un servizio pubblico dovrebbe avere, come fine primario, quello di invitare i lettori a ulteriori approfondimenti e la carta stampata ha proprio questo compito, verificare una notizia in maniera approfondita, corretta, per garantire credibilità: «Bisogna stare attenti alle notizie di pubblico interesse. Il giornalista di oggi ha un grande ruolo nella società civile in cui opera dovendo scegliere». Ha ricordato dunque come sia fondamentale la capacità di ragionare per capire la differenza tra comunicazione e informazione.
Come ha precisato il moderatore Scarfò, l’incontro non voleva essere una celebrazione, ma un momento di riflessione parlando d’impegno, garanzia di verità e trasparenza ma anche di consapevolezza e confronto, auspicando un cambiamento positivo riguardante il mondo dell’informazione e la libertà di espressione dei giornalisti che, grazie a una corretta esposizione dei fatti, possono essere considerati i più grandi testimoni della verità. Proprio il 3 maggio il Presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella ha infatti affermato con fermezza che «L’informazione è il termometro della salute democratica di un Paese.»


“Birra”

Raffaella Centaro

Nata a Bianco, paese del “Bello del mare” e cresciuta tra il profumo inebriante dei gelsomini e del bergamotto. Attenta osservatrice, introspettiva e particolarmente curiosa per tutto ciò che la circonda. Appassionata di storia, arte, libri e viaggi. A tre anni leggeva il quotidiano sul divano, a casa dei nonni. Ama la cultura antica, in particolar modo la letteratura greca e latina e le lingue straniere, interesse nato al Liceo Classico e proseguito con gli studi letterari, filologici e linguistici. È Incline allo sport e ha una particolare passione per la danza. Ama la penna perché “Scrivere rende liberi”.

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