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Costume e Società

Il vescovo ai Licei “Mazzini” di Locri per un momento di comunione e condivisione


Edil Merici

Si è tenuta venerdì 6 maggio la visita pastorale del vescovo della Diocesi di Locri Gerace Monsignor Francesco Oliva agli alunni del Liceo delle Scienze Umane e Linguistico Mazzini di Locri. L’incontro, svoltosi presso l’auditorium della scuola, si è aperto con il saluto del Dirigente scolastico Francesco Sacco ed è proseguito con il saluto della rappresentante degli studenti Federica Troiolo, che ha ringraziato il vescovo con queste parole:

Eccellenza reverendissima, a nome mio e di tutti gli studenti, le porgo il benvenuto nella nostra scuola, felici di poter dialogare con Lei in questo momento storico così difficile e delicato che ci ha portati a scegliere come tematica di questo incontro la speranza. L’invasione russa in Ucraina ci trasmette giornalmente immagini terribili di distruzione e massacri di povera gente, di lunghe code di profughi che fuggono dagli orrori della guerra. Il nostro pensiero è anche rivolto a una pluralità di minacce che mettono in discussione la vita degli esseri umani sul pianeta; oltre alla pandemia e alla guerra non possiamo dimenticare i rischi ambientali, gli sconvolgimenti climatici e il dramma dell’immigrazione, che producono angoscia, paura e tristezza, nemiche della speranza. Noi non vogliamo farci sovrastare da questa situazione, ma reagire per progettare il nostro futuro. Le sfide che la società c’impone richiedono collaborazione, cooperazione, spirito di solidarietà e amore verso gli altri ed è proprio questo il messaggio che vorremmo lanciare insieme a lei.

A fine discorso, il coro degli studenti ha poi eseguito Il cerchio della vita, recitando una poesia che celebra il potere della speranza, della felicità e dell’amore, alla quale sono seguite le parole del vescovo, che ha salutato gli studenti ritendendosi pronto a condividere insieme a loro la gioia e la speranza, che rappresentano una lotta a tutto ciò che è male. Monsignor Oliva ha dunque affermato:

Io sono fermamente convinto che gli uomini possano, con il loro operato, rendere più bello il mondo perché dopo la notte arriva sempre l’alba. L’importante è che ci sia la collaborazione di tutti.

La giornata è proseguita con un dialogo tra il vescovo e gli studenti, che hanno rivolto un pensiero a coloro che, con affetto e vicinanza, riescono a portare un po’ di colore e allegria nella vita di chi sta attraversando un periodo di difficoltà. In questa sede i ragazzi, accompagnati da Monsignor Oliva, hanno dimostrato di saper cogliere con maturità l’importanza di quello che sta accadendo nel mondo, dando valore all’aiuto concreto che si può elargire in determinate occasioni. Lo hanno fatto immaginando di essere un papà in guerra che scrive una lettera a suo figlio, esaltando in maniera drammatica gli aspetti critici e le problematiche, come combattere giorno e notte, vivendo lontano dai propri affetti. Dopo costruttive riflessioni e preziose testimonianze da parte degli studenti, il vescovo, rispondendo ad alcune domande riguardanti il tema della speranza, si è rivolto a loro sostenendo che «sperare è andare oltre, è sapere che la vita non è senza senso: la speranza sono i giovani che operano affinché possa riaffiorare la fiducia nel dialogo che riesce a risolvere i conflitti, sperare è incontrare persone accoglienti che non hanno paura della diversità. La scuola è il luogo in cui coltivare la speranza, il luogo dove s’impara ad accettare la realtà.»
A fine incontro la scuola ha offerto libri e Compact Disc prodotti dagli allievi in alternanza e il vescovo ha voluto regalare un Vangelo a tutte le classi. Uno scambio di doni simbolo di comunione e condivisione.


“Birra”

Raffaella Centaro

Nata a Bianco, paese del “Bello del mare” e cresciuta tra il profumo inebriante dei gelsomini e del bergamotto. Attenta osservatrice, introspettiva e particolarmente curiosa per tutto ciò che la circonda. Appassionata di storia, arte, libri e viaggi. A tre anni leggeva il quotidiano sul divano, a casa dei nonni. Ama la cultura antica, in particolar modo la letteratura greca e latina e le lingue straniere, interesse nato al Liceo Classico e proseguito con gli studi letterari, filologici e linguistici. È Incline allo sport e ha una particolare passione per la danza. Ama la penna perché “Scrivere rende liberi”.

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