ADVST
AttualitàEnti locali

Parco Aspromonte: le nuove strategie per prevenire gli incendi e la porta di San Giorgio


Edil Merici

Con l’avvicinarsi della bella stagione si intensificano le attività dell’Ente Parco Nazionale dell’Aspromonte, presieduto da Leo Autelitano e impegnato, negli ultimi giorni, in un confronto serrato sulle strategie di prevenzione degli incendi boschivi e nell’inaugurazione della nuova porta di San Giorgio Morgeto. Di seguito i dettagli.

Il confronto con le commissioni per la prevenzione degli incendi

Il presidente del Parco Autelitano ha partecipato ai lavori della seduta congiunta indetta dalla Commissione consiliare regionale Contro il fenomeno della ‘ndrangheta, della corruzione e dell’illegalità diffusa e dalla Commissione Agricoltura e foreste, Consorzi di bonifica, Turismo, Commercio, Risorse naturali, Sport e Politiche giovanili sulla tematica della prevenzione degli incendi e la salvaguardia del patrimonio boschivo e forestale, che ha registrato la presenza dell’assessore regionale Gianluca Gallo e l’audizione di tutti i rappresentanti dei Parchi Nazionali e Regionali della Calabria.
Nel corso del suo intervento, il Presidente Autelitano, nel ringraziare «i presidenti delle due Commissioni per aver promosso la riunione incentrata su una tematica complessa ma fondamentale per la tutela del patrimonio boschivo regionale», ha voluto tracciare alcuni spunti di riflessione affinché si possa affrontare la questione con un «approccio ampio e integrato, che possa consentire di studiare la contingenza ma anche attuare una pianificazione a lungo termine». Auteliano ha rimarcato la necessità di un «ampio coinvolgimento del territorio, inteso sia come attività di sensibilizzazione rivolte alla cittadinanza, sia in un maggior ruolo operativo dei Comuni. Una solida e duratura programmazione regionale non può non partire dai Comuni, la stragrande maggioranza del patrimonio boschivo, infatti, è costituito da terre pubbliche. Bisogna rivolgersi agli enti locali e di prossimità – ha aggiunto – anche in considerazione dei più importanti strumenti di pianificazione e di intervento che vedono direttamente coinvolti i Comuni, mi riferisco ad esempio ai piani di gestione forestali, fondamentali per la gestione del patrimonio boschivo ma di cui pochi enti sono dotati. Tenere puliti e controllati i boschi è il primo risultato da raggiungere per evitare che, durante la stagione estiva, piccoli focolai si trasformino in incendi devastanti. Se non si inizia da una partecipazione generale di tutti gli enti, si rischia di non affrontare la problematica nel suo complesso, ma solo parzialmente. Il livello di coinvolgimento del territorio nelle politiche di tutela dell’ambiente, sancito inoltre dalla legge 394 del 1991, deve avvenire anche a livello strategico e di programmazione, poiché la pianificazione di un’attività così determinante per la difesa del nostro patrimonio naturalistico, necessita di un interessamento collegiale.»
In relazione alla scorsa stagione estiva, in cui il Parco dell’Aspromonte ha subito l’incendio di «quasi 5.500 ettari di territorio, un dato mai così alto ed esteso nella storia», Autelitano ha voluto ricordare l’origine delle fiamme e la propagazione, per favorire un’analisi complessiva delle difficoltà vissute. «Lo scorso anno, un incendio partito dalla periferia Reggio e non domato subito ha attraversato longitudinalmente l’Aspromonte, fino a riunirsi con un altro fronte di fuoco proveniente dal versante opposto e scatenando un disastro, alimentato dalle particolari condizioni climatiche e dai venti che ha reso praticamente impossibile lo spegnimento, facendolo diventare inarrestabile. Quando un incendio è così vasto, inoltre, raggiunge temperature altissime e anche gli interventi di spegnimento attuati dall’alto con gli aerei, rischiano di essere inefficaci. Il fronte incendi è un laboratorio di formazione impegnativo e organizzativo, le istituzioni devono essere all’altezza per non farsi trovare impreparate.»
Nel corso dell’audizione, il presidente Autelitano ha illustrato le modalità della campagna antincendi boschiva del Parco dell’Aspromonte che «dal 2000, ininterrottamente, si avvale dei contratti di responsabilità siglati con le associazioni di Protezione Civile, alle quali vengono assegnate specifiche aree del territorio con compiti di monitoraggio, avvistamento e segnalazione: i nostri volontari in termini di segnalazione e primo intervento hanno compiuto il proprio dovere, ne sono testimonianza le segnalazioni registrate dalla centrale operativa. Il contratto di responsabilità agisce secondo una condizione essenziale: più superficie assegnata si brucia, minore sarà il rimborso che l’associazione riceverà. All’inizio, e per alcuni anni, i contratti hanno prodotto risultati importanti, contribuendo al contenimento degli incendi boschivi: ma bisogna capire che se interviene un fenomeno così devastante ed esteso come quello del 2021, non c’è contratto di responsabilità che potrà fermare la distruzione dei nostri boschi. Dico questo per ribadire il concetto della necessità di una pianificazione e organizzazione complessiva ed ampia, perché il problema non si risolve con le segnalazioni, ma con un intervento che possa coinvolgere diversi comparti, integrando strumentazioni e professionalità.»
Una «riflessione e una iniziativa politica dovrebbe ricercarsi anche sulla Legge 353 – ha aggiunto Autelitano – non per eliminare i vincoli, sia chiaro, ma, possibilmente, per ottenere delle deroghe. Quando un territorio comunale brucia per circa il 95%, come nel caso di Roccaforte del Greco, applicare i vincoli vuol dire privare gli abitanti della principale forma di sostentamento, rappresentate dalle attività agricole o dagli allevamenti, praticamente obbligandoli a lasciare il proprio paese e contribuendo allo spopolamento delle zone interne. Credo, dunque – ha concluso il presidente del Parco – che la macchina complessa per la tutela del patrimonio boschivo vada revisionata, unificando tutti gli elementi sotto un’unica cabina di regia, in termini di informazione, organizzazione e coordinamento: a mio avviso è questo il modello che bisogna perseguire.»

L’inaugurazione della Porta d’Accesso di San Giorgio Morgeto

La presenza del Parco sul territorio si rafforza e arricchisce la rete delle strutture di accoglienza con la Porta d’accesso di Palazzo Ambesi a San Giorgio Morgeto, situata all’interno di uno dei luoghi storici dello splendido borgo.
Dedicata all’Artigianato e Arte nel popolo dei Morgeti, è stata inaugurata alla presenza del Presidente Autelitano, del Senatore della Repubblica Giuseppe Auddino, del consigliere regionale Giacomo Crinò, della Funzionaria delegata dell’Ente Parco Nazionale dell’Aspromonte Silvia Lottero, della presidente della Pro Loco Morgetia Giuseppina Ierace, dei rappresentanti dei Carabinieri Forestali, del consigliere comunale di Samo Giovanni Brancatisano, di Mimmo Schiava, già dirigente generale del dipartimento Urbanistica della Regione Calabria e di numerosi cittadini.
L’Ente Parco, dopo l’apertura del Centro Visite di Zomaro dedicato alla Flora, prosegue la sua attività di potenziamento delle strutture di accoglienza ramificate sul territorio, con l’intento di promuovere e valorizzare l’Aspromonte attraverso attività di educazione, formazione, ricerca interdisciplinare e attrattività del turismo sostenibile, compatibile con i valori dell’Area protetta. La struttura è gestita, secondo quanto stabilito dalla convenzione siglata con l’Ente Parco, dalla Pro Loco Morgetia, appassionatamente impegnata nella promozione e nella valorizzazione del borgo, che nel corso dell’inaugurazione ha condotto i partecipanti in un tour del centro visita, raccontando e illustrando la storia di San Giorgio Morgeto e delle sue attività culturali e artigianali.
«Con impegno e laboriosità stiamo riaprendo le diverse strutture del Parco dislocate sul territorio – ha esordito il Presidente Autelitano. – La Porta d’accesso di San Giorgio Morgeto è stata ultimata di recente e si inserisce nel nostro chiaro indirizzo, volto a riqualificare i punti di accoglienza e di informazione, ognuno dedicato a una tematica differente. Tutte le strutture, infatti, sono caratterizzate da specifici tematismi, riferiti alle peculiarità ambientali, naturalistiche, culturali, storiche, tradizionali, artigianali, enogastronomiche e religiose della località in cui è ubicata: la nuova Porta di San Giorgio Morgeto, ubicata a palazzo Ambesi, nel centro storico, è inevitabilmente destinata alla tematica dell’artigianato e dell’arte, caratteristiche identitarie del borgo. Il comune e il popolo dei Morgeti, infatti, sono famosi per le numerose attività artigianali, come la pregevole produzione di ceste di castagno che un tempo venivano utilizzate soprattutto dai contadini per la raccolta e il trasporto dei frutti della terra.
«Questo borgo – ha spiegato ancora il presidente Autelitano – è il luogo in cui l’artigianato tradizionale trova la sua massima espressione, in cui la storia e il passaggio dei popoli hanno lasciato segni tangibili, da conservare preziosamente e divulgare ai visitatori. Dal punto di vista urbanistico e architettonico, inoltre, la Porta del Parco si incastona nel centro storico di San Giorgio, che conserva ancora le caratteristiche del borgo medievale, con i suoi vicoli stretti e le gradinate dell’abitato che circonda il castello.»
Nella struttura di San Giorgio Morgeto, come in quelle di Bova e Gerace, specificatamente scelte per la forte trazione storica e culturale, sarà presente in modo permanente il laboratorio di Archeologia Alla scoperta dell’uomo neolitico dell’Aspromonte, un modo dinamico e operativo per conoscere le civiltà antiche che hanno vissuto la nostra montagna e ricostruire l’evoluzione dell’uomo che ha vissuto il territorio aspromontano.
«Tutti gli operatori che abbiamo formato nella prima fase – ha concluso il Presidente – che sia il personale del Parco o i rappresentanti delle associazioni, attraverso l’utilizzo di reperti sperimentali preistorici, appositamente ricostruiti, saranno in grado di riprodurre un vero e proprio laboratorio didattico che verrà utilizzato per le attività in aula e in area esterna, dalla scheggiatura della pietra alla lavorazione dell’argilla e la creazione di vasi e monili preistorici, fino alle tecniche di accensione del fuoco e il laboratorio sui graffiti arti parietali.»
A sugellare la giornata, l’Associazione Amigdala di Frascineto che, grazie alle sapienti mani di Domenico Gioia, ha realizzato il laboratorio di archeologia sperimentale divulgativa coinvolgendo e appassionando le prime classi della scuola media dell’Istituto comprensivo San Giorgio Morgeto-Maropati, presenti all’inaugurazione.


Birra

Redazione

Redazione è il nome sotto il quale voi lettori avrete la possibilità di trovare quotidianamente aggiornamenti provenienti dagli Uffici Stampa delle Forze dell’Ordine, degli Enti Amministrativi locali e sovraordinati, delle associazioni operanti sul territorio e persino dei professionisti che sceglieranno le pagine del nostro quotidiano online per aiutarvi ad avere maggiore familiarità con gli aspetti più complessi della nostra realtà sociale. Un’interfaccia che vi aiuterà a rimanere costantemente aggiornati su ciò che vi circonda e vi darà gli strumenti per interpretare al meglio il nostro tempo così complesso.

Related Articles

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button