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Costume e Società

San Giovanni di Gerace: presentati gli atti delle prime giornate di studi storici


Edil Merici

Presso la sala consiliare del Comune di San Giovanni di Gerace sono stati presentati gli atti delle Prime giornate di studi storici Il Settecento in Calabria Ultra. Riforme, resistenze, trasformazioni che si erano svolte nell’estate del 2021 tra i Comuni di Mammola, San Giovanni e Marina di Gioiosa, organizzate dal Comune di San Giovanni di Gerace con il patrocinio della Città Metropolitana, della Deputazione di Storia Patria per la Calabria e dei sei Comuni che compongono la Vallata del Torbido. A distanza di poco tempo, ha detto sostanzialmente il curatore degli Atti Vincenzo Cataldo, «siamo stati in grado di pubblicare gli esiti delle ricerche di ben 12 relatori, quasi tutti appartenenti alla Deputazione di Storia Patria per la Calabria». I contributi hanno spaziato dagli aspetti riformistici portati avanti da Carlo di Borbone con la riforma tributaria grazie alla quale per la prima sono stati tassati i beni della Chiesa e della nobiltà, ai momenti che hanno caratterizzato la lotta giurisdizionalista tra Chiesa e Stato laico, fino all’analisi di fenomeni come la pirateria, la decadenza dei costumi e le rivoluzioni di fine ‘700. I relatori si sono anche soffermati sulla dominazione austriaca, su come funzionavano i Comuni nel ‘700 e sulla problematica transizione della provincia reggina dal ‘700 al secolo successivo fra catastrofi naturali e inadeguatezze di regnanti e baroni.
La serata è cominciata con i saluti del sindaco di San Giovanni di Gerace Giovanni Pittari, del presidente della Deputazione di Storia Patria per la Calabria Giuseppe Caridi e del presidente del Rotary di Roccella Jonica Francesco Cianflone. Nel relazionare sui contenuti del volume, Letterio Festa ha tratteggiato le tante voci che alla fine si coniugano per dare un affresco di come si viveva nel ‘700, dando contezza dell’organizzazione della società, dei patrimoni immobiliari e delle ricchezze dell’aristocrazia e dell’alto clero. Il ‘700, infatti, è stato l’epoca dei Lumi e anche il secolo da cui sono nate quelle riforme giuridiche, quelle ambizioni tese a creare una società migliore e una diffusione del sapere senza precedenti. Nel pensiero si inserisce anche la storia con il criterio della ricerca che deve essere quello di scoprire le dinamiche che segnano la vittoria della ragione sull’ignoranza. La libertà e l’uguaglianza sono riconosciute come elementi guida per ben governare.
Negli atti vi sono i contributi di Giuseppe Caridi, Vincenzo Cataldo, Vincenzo Marvasi, Domenico Capponi, Domenico Romeo, Vincenzo De Angelis, Foca Accetta, Agazio Lacroce, Giosofatto Pangallo, Giovanni Pittari, Giuseppe Macrì e Domenico Lupis.
Nel corso della serata, di fronte a un pubblico attento, sono state annunciate le seconde giornate di studi storici, che quest’anno avranno per tema il terremoto del 1783 che ha sconvolto letteralmente la Calabria meridionale causando oltre 30mila morti.


Birra

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