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CronacaReggio Calabria

Revocato il 41 bis a Bebè Pannunzi


Edil Merici

Roberto Bebè Pannunzi non è più detenuto in regime di carcere duro. La notizia è apparsa sull’edizione di oggi di Gazzetta del Sud, nella quale si richiama la decisione del Tribunale di Sorveglianza di Roma che ha accolto i reclami presentati da Cosimo Albanese, difensore del 74enne Pannunzi originario di Roma, di fatto sidernese di adozione.
Pannunzi si trova detenuto nel Penitenziario di Parma in cui, dal 2013, anno in cui è stato estradato dalla Colombia dopo un periodo di irreperibilità, seguito a una fuga da una clinica della Capitale nel 2010, stava scontando una pena definitiva per reati in materia di traffico internazionale di sostanze stupefacenti. All’epoca viene infatti indicato quale asserito intermediario delle consorterie calabresi e siciliane nel narcotraffico mondiale.
Nonostante il parere negativo da parte del Procuratore nazionale antimafia, i giudici del Tribunale di Sorveglianza di Roma hanno accolto le argomentazioni difensive sulla base che “l’assenza di dimostrazione dell’operatività del sodalizio di appartenenza fa perdere rilievo al ruolo rivestito dal Pannunzi al momento dell’arresto in seno all’organizzazione criminale dedita al narcotraffico. In buona sostanza, la pericolosità qualificata di Pannunzi è fondata sulla sua biografia criminale, e il solo spessore delinquenziale del detenuto non è sufficiente a legittimare il regime applicato. Ne consegue che, in accoglienza dei reclami e in ossequio ai principi espressi dalla Suprema Corte vanno annullati i decreti impugnati.”

Foto: thetimes.co.uk


Varacalli

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