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Politica

La sinistra delle meraviglie

Guida Italiana per Elettori Distratti


Edil Merici

Di Francesco Salerno

Visto il periodo di grande difficoltà che stiamo vivendo in Italia, tra guerra, caro vita, caldo opprimente, mancanza di lavoro e via discorrendo, ho deciso di comporre una breve rubrica per aiutare tutti voi elettori a raccapezzarvi in vista delle prossime elezioni.
La data del momento fatidico si avvicina e la più classica delle domande è oramai nelle menti di tutti noi: chi votare?
Ebbene, per rispondere ho deciso di compiere un quantomai onesto excursus nel quale analizzeremo pregi e difetti delle principali compagini politiche del nostro Bel Paese.
Inizierei dalla Sinistra Italia. Oh, intendiamoci, uso la parola sinistra giusto per non confondere ulteriormente tutti voi, considerato che di Sinistra ormai rimane ben poco.
Il primo papabile che voglio offrirvi è, ovviamente, Enrico Letta. L’uomo noto per aver voluto “far vedere i muscoli alla Russia” proprio come un novello Sansone. Sperando che, se andrà a fondo lui, non decida di portarsi dietro anche tutti i suoi alleati… Della serie: “Muoia Sansone con tutti i filistei”.
Letta ha molti pregi, va detto. Citiamo ad esempio il suo ferreo senso di fedeltà all’atlantismo e alla Casa Bianca, in Italia rappresentata egregiamente da Mario Draghi…
Potremmo anche riconoscergli una certa perseveranza nel continuare ad affermare che fa parte della sinistra italiana. Certo, i maligni sostengono che questa sia una sua fantasia ma, se anche fosse, anche la fantasia è una buona cosa e Letta ha dimostrato di averne da vendere. Basti pensare al fatto che vorrebbe addossare la colpa della caduta del governo Draghi a Vladimir Putin, roba che nemmeno i complottisti più incalliti avrebbero potuto immaginare. Infine, è indubbio sia un grande leader, tanto che con il suo ultimo accordo parlamentare (quello con Carlo Calenda) sta praticamente effettuato una ristrutturazione a dir poco radicale del suo stesso partito partendo dall’interno. Insomma, una garanzia per chi ama le stelle e le strisce condite con un po’ di vecchia retorica socialista.
A questo punto parliamo proprio di Carlo Calenda, detto anche l’uomo dei 10 giorni. Perché dei 10 giorni? Perché è esattamente il tempo che ci ha messo per passare da “Mai con Letta” a firmare un accordo con lui. Se volete saperne di più su di lui vi basta vedere Maurizio Crozza che lo imita: non si distingue dall’originale…
Altro pezzo da 90 è, ovviamente, Matteo Renzi. Su di lui potremmo scrivere poemi interi per decantarne le gesta strabilianti. Una novella Chanson de Roland in cui il nostro Paladino tira fendenti a destra e a manca, festeggiando ora quando fa cadere un governo ora quando riesce a tenerlo su. Un trasformismo strabiliante che rende Renzi il Camaleonte della politica italiana. L’unica cosa che non cambia mai è la percentuale di voti del suo partito Italia Viva
Renzi negli anni è passato dall’essere considerato un dittatore o un pagliaccio a essere indicato come un politico scaltro e lungimirante. Quale delle tre opzioni è vera? Io ve lo direi pure, ma poi il mio direttore mi bacchetta… Pertanto immaginate quella che preferite. Per queste elezioni non è chiaro cosa voglia fare esattamente. Certo sogna una sua personale rinascita politica, con lui nel ruolo di un novello Lazzaro e la folla basita che grida al miracolo. Resta però da capire chi può effettivamente farlo rinascere.
Attorno a questi tre pesi massimi andrebbero nominati tutti i piccoli partitelli di sinistra che esistono in Italia, ma per elencarli servirebbe una guida telefonica. Limitiamoci a qualcuno:

  • Articolo 1 con Roberto Speranza. Lo ricordate vero? Il ministro della Sanità che sembrava mosso da batterie. Ma sì, dai, quello che sorrideva sempre. Quello che riusciva a parlare senza muovere le labbra. L’unico al mondo ad aver pubblicato un libro e poi averlo autorimosso dal mercato. Ecco, lui.
  • Partito Socialista Italiano. Sì, esiste ancora, sebbene non sia chiaro perché nessuno lo voti più visto che molti si definiscono socialisti… Misteri di sinistra.
  • Partito Comunista di Marco Rizzo. Poveri comunisti, sono ai minimi storici nonostante abbiamo come leader uno dei pochi che, quando parla, non fa rivoltare nella tomba pure Dante Alighieri.

Ve ne sarebbero molti altri ma avrete sicuramente capito l’andazzo.
La sinistra, insomma, offre ottime e variegate possibilità di scelta tanto che ve ne è davvero per tutti i gusti. Vuoi un partito che sia per l’ambiente, i matrimoni tra panda gay e la dieta a base di granoturco? Cerca bene e a sinistra lo troverai certamente.
A pensarci bene la sinistra italiana potrebbe di fatto chiamarsi Tutti i partiti +1, dove il +1 indica semplicemente il fatto che ogni 6 mesi nasce un nuovo partito.
Spero di avervi offerto qualcosa su cui riflettere e, nel frattempo restate in attesa del prossimo articolo di questa guida. Parleremo della cosiddetta Destra Italiana.
Non vorrete perdervela vero?

Foto: Mauro Scrobogna


Gedac

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