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Questa sera la serata conclusiva del Gioiosa Percussioni Festival


Edil Merici

Dall’Ufficio Stampa Gioiosa Percussioni Festival

Sale il ritmo nell’ultima serata del Gioiosa Percussioni Festival che vedrà esibirsi, nella data conclusiva dell’edizione 2022 intitolata Ripartenze due gruppi di grande spessore che, partendo dalla tradizione calabrese, si aprono alle contaminazioni con la world music.
Il palco di piazza Vittorio Veneto s’infiammerà a inizio serata coi nuovi Phaleg che tornano sulla scena dopo quattro anni di stop, con un progetto nuovo nei suoni e nei componenti. Agli storici Salvatore Megna (voce, chitarra battente), Danilo Gatto (organetti, zampogna a chiave, voce), Antonio Critelli (lira, zampogne, fiati, voce) e Filippo Scicchitano (contrabasso) si aggiungono Francesco Loccisano (chitarra battente), Andrea Piccioni e Francesco Magarò (tamburi a cornice), in una collaborazione artistica nata all’interno del Dipartimento di Musiche Tradizionali del Conservatorio Tchaikovsky di Catanzaro-Nocera Terinese.
Un concerto tutto da ascoltare, in cui ancora una volta gli antichi canti ad aria, ‘a disperata, ‘a ricottara si intrecciano con armonie modali, ritmi irregolari e sonorità nuove degli strumenti tradizionali. In cui c’è sempre tanta Calabria, che proprio perché meno conosciuta, è sempre più capace di aprirsi al dialogo con le altre musiche del mondo.
Quindi, la manifestazione organizzata da Arpa e dal Comune di Gioiosa, la cui direzione artistica è stata affidata a Danilo Gatto, Francesco Loccisano e Andrea Piccioni, si concluderà col Mani sicure live dei Tammurianti World Project. Il loro concerto prende il nome dal primo lavoro discografico del progetto musicale ideato e diretto da Michele Maione ed Emidio Ausiello.
Il disco, in uscita su tutte le piattaforme e negli store più importanti in Italia, è stampato dall’etichetta discografica Soundfly.
Questo lavoro prende vita dopo anni di collaborazione e ricerca dei due percussionisti, che nel 2008, pubblicarono l’opera didattica in DVD Tammurrianti e, in seguito, hanno cominciato a lavorare a una musica ispirata all’universo dei tamburi a cornice.
Il disco si compone in gran parte di brani originali, fra cui tre strumentali, e in piccola parte di brani tradizionali reinterpretati.
Mani sicure è un invito a ritrovare una dimensione umana e condivisa della musica, un invito all’accoglienza, al non diffidare del prossimo. Valori tramandati dai maestri della tradizione con cui i due percussionisti sono stati a contatto per anni. Difatti, il grande patrimonio della tradizione popolare del Sud Italia è senza dubbio alla base del percorso musicale del TWP, che si sviluppa, oltre che su un binario musicale, su quello concettuale.
Mani sicure, inoltre, ribadisce il modus operandi di Maione e Ausiello diviso fra gioco, un pizzico di follia ed estrema ricerca, di cui strumenti come i tamburi a cornice necessitano affinché riescano a dialogare con linguaggi e strumenti più moderni come sintetizzatori e drum machines, creando così una musica nuova e a fuoco nell’epoca attuale.
«Oggi – dichiarano Maione e Ausiello – noi intendiamo il tamburo come un segno di libertà espressiva in cui ritrovare elementi della nostra storia ma, soprattutto, della metastoria.»
La formazione attualmente è composta da Michele Maione, Emidio Ausiello, Enzo Tammurriello, Andrea Esposito e Sebastiano Basile.

Foto: facebook.com


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