ADVST
CronacaReggio Calabria

Rosario Sergi era incandidabile: l’ombra dello scioglimento si allunga su Platì


Edil Merici

In occasione delle Elezioni Amministrative del 2021 il sindaco di Platì Rosario Sergi era incandidabile e non avrebbe dovuto essere eletto. È quanto si legge, in sostanza, nella sentenza emanata dalla sezione civile della Corte di Cassazione che, nella giornata di ieri, ha sancito l’incandidabilità di Sergi a sindaco di Platì.
I giudici della prima sezione civile avevano infatti rigettato il reclamo presentato dai legali di Sergi avverso il decreto emesso dalla Corte di appello di Reggio Calabria nell’aprile 2021, scaturito dallo scioglimento dell’Amministrazione Comunale guidata da Sergi eletta nel 2016 con il 63,5% delle preferenze. Tale reclamo, tuttavia, veniva respinto, confermando nella sostanza l’impossibilità di Sergi a candidarsi alle successive elezioni regionali, provinciali, comunali e circoscrizionali nel territorio della Regione.
Per come sintetizzato dalla Cassazione, “i dati esaminati e le considerazioni via via esposte determinano a confermare i presupposti di concretezza, univocità e rilevanza richiesti ai fini della pronunciata declaratoria di incandidabilità, finalizzata ad evitare anche il solo rischio di infiltrazione delle organizzazioni di ‘ndrangheta, che (ciò è storicamente noto e giudizialmente accertato) sono da lungo tempo operative nell’area geografica ricadente nel Comune di Platì.”
Viene, insomma, richiamato il principio giurisprudenziale che afferma come “lo scioglimento ben può essere disposto a causa di infiltrazioni precedentemente insorte, ove l’attuale consiglio, in presenza di collegamenti diretti o indiretti con la criminalità organizzata di tipo mafioso o similare degli amministratori, ovvero su forme di condizionamento degli stessi, non abbia provveduto a reciderle: e, dunque, non v’è dubbio che ‘amministratori responsabili delle condotte che hanno dato causa allo scioglimento’ non siano soltanto coloro i quali hanno favorito con condotte commissive i fenomeni di infiltrazione mafiosa che la norma intende contrastare, ma possono essere anche coloro i quali, a causa di condotte omissive, beninteso sempre in presenza dei detti collegamenti ovvero forme di condizionamento, non abbiano adottato le misure idonee a bonificare l’ambiente.
“Orbene – proseguono i giudici della I sezione penale civile – a tali principi si è pienamente conformato il giudice di appello calabrese, analizzando gli elementi capaci di dimostrare le responsabilità colpose, omissive e gestionali dell’ex sindaco di Platì, come tali idonee, per un verso, a propagare i condizionamenti del sistema criminale radicato nel territorio all’interno della macchina amministrativa comunale e, per altro verso, a denotare la non opposizione ad una situazione di inefficienza ed illegalità amministrativa, la cui repressione rientrava pienamente nei compiti del sindaco. La diversa valutazione che il ricorrente offre dei singoli episodi, tentando di depotenziarne il valore si scontra con i limiti del sindacato riservato a questa Corte e, per il resto, è – come detto – destituita di fondamento. Il ricorso va quindi rigettato.”
Allo stato attuale delle cose, insomma Sergi, attualmente in carica dopo le elezioni amministrative del settembre 2020, può scegliere se dimettersi o opporsi al provvedimento che gli verrà notificato, continuando esercitare la funzione di sindaco fino alla decisione della Cassazione.
La difesa del sindaco ha evidenziato:

L’incandidabilità di Sergi poggia, essenzialmente, sulla dottrina, dai contorni giuridici dubbi, del “più probabile che non”. Già lo scioglimento dell’Amministrazione Sergi, nel 2018, è abbastanza singolare. Infatti, il provvedimento dissolutorio arriva a distanza di due mesi dalla decadenza del Sindaco e del Consiglio Comunale, determinata dalle dimissioni di quasi tutti i consiglieri di maggioranza. Gli addebiti al Sindaco Sergi sono generici e fumosi, riguardando, essenzialmente, periodi amministrativi antecedenti alla sua elezione. Non si rinvengono particolari frequentazioni, dai quali evincere condizionamenti dell’attività politica e amministrativa di Sergi. Le censure su provvedimenti amministrativi attengono ad anni precedenti al 2016 e interessano, in buona parte, le gestioni commissariali dell’Ente. Le responsabilità ascritte sono state tutte documentalmente smentite e, comunque, non sono in alcun modo riconducibili al Sindaco Sergi, il quale, a differenza di quanto si lascerebbe intendere dai provvedimenti ministeriali e prefettizi, ha pagato, a livello personale e familiare, il suo impegno politico, improntato a responsabilità e correttezza. Tant’è che nel corso del suo primo mandato amministrativo è stato oggetto di intimidazioni.


GRF

Oὐδείς

Oὐδείς (pronuncia üdéis) è il sostantivo con il quale Ulisse si presenta a Polifemo nell’Odissea di Omero, e significa “nessuno”. Grazie a questo semplice stratagemma, quando il re di Itaca acceca Polifemo per fuggire dalla sua grotta, il ciclope chiama in soccorso i suoi fratelli urlando che «Nessuno lo ha accecato!», non rendendosi tuttavia conto di aver appena agevolato la fuga dei suoi aggressori. Tornata alla ribalta grazie a uno splendido graphic novel di Carmine di Giandomenico, la denominazione Oὐδείς è stata “rubata” dal più misterioso dei nostri collaboratori, che si impegnerà a esporre a voi lettori punti di vista inediti o approfondimenti che nessuno, per l’appunto, ha fino a oggi avuto il coraggio di affrontare.

Related Articles

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button