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Politica

L’Italia chiamò

Pensieri, parole, opere… e opinioni


Edil Merici

Il centrodestra vince per distacco le Elezioni Politiche 2022. Un risultato scontato, in virtù degli umori emersi nel corso della campagna elettorale, ma oggi avallato dai dati che ci permettono di cominciare a scorgere quello che potrebbe essere il futuro del nostro Paese. Fratelli d’Italia è il partito che conquista la netta maggioranza all’interno della coalizione, raggiungendo un lusinghiero 26% che stacca in maniera siderale la percentuale raggiunta dai principali alleati (Lega e Forza Italia, fermi rispettivamente all’8,9 e 8,1%) e che lo proietta verso la formazione di un governo in cui avrà la possibilità di fare il proverbiale “bello e cattivo tempo”.
Sugli scranni dell’opposizione, dunque, siederanno la coalizione di centrosinistra, che si assesta complessivamente 26,2% e un Movimento 5 Stelle che, stanti gli umori della vigilia, può considerare lusinghiero il 15,2% ottenuto in solitaria a livello nazionale, che potrebbe anzi indurlo a mangiarsi le mani per non aver ingoiato il rospo di realizzare una larga intesa con la sinistra per provare a scrivere una storia diversa per la Nazione. Supera lo sbarramento l’accoppiata Azione – Italia Viva, non pervenuto il resto del terzo polo.
La situazione, se vogliamo, si fa ancora più radicale nella nostra Regione, dove per la prima volta FdI supera FI e dove il M5S risulta comunque il primo partito staccando in maniera netta un centrosinistra mai in grado di fare la differenza alle nostre latitudini. Ovviamente, a farla da padrone resta il dato dell’affluenza che, al netto delle sacrosante parole spese qualche settimana fa da sindaco di Roccella Ionica Vittorio Zito, supera di meno di un punto percentuale la soglia psicologica del 50% degli aventi diritto al voto calando di ben 13 punti percentuali rispetto alle ultime politiche del 2018. Un dato che, al netto dei dati sull’emigrazione, dovrebbe comunque costituire un campanello d’allarme relativamente al disinteresse crescente dei nostri conterranei per la politica e (forse soprattutto) per i suoi rappresentanti.
Chiusa la parentesi relativa ai freddi dati, passiamo a fare una carrellata degli umori. Anche se il discorso di Giorgia Meloni è attesto per il pomeriggio, è stato già fatto un primo intervento in cui la rappresentante di FdI ha sottolineato come sia giunto «il tempo in cui gli italiani potranno avere un governo che esce da una loro indicazione. È stata una campagna elettorale violenta, sopra le righe, – ha proseguito Meloni – ma la situazione dell’Italia, dell’Unione Europea, richiede ora il contributo di tutti. Per questa ragione governeremo a nome di tutti, per unire un popolo esaltando ciò che unisce piuttosto che ciò che divide, dando agli italiani l’orgoglio di sventolare il Tricolore». Ha quindi voluto ringraziare il proprio partito e sottolineare come, nonostante il gruppo fosse stato «dato per spacciato fin dal primo giorno, anche quando eravamo sempre sulle stesse percentuali sapevamo che le scorciatoie in politica sono un’illusione e che gli italiani l’avrebbero capito. Nessuna scommessa è impossibile e proprio per questo, parafrasando San Francesco, cominceremo col fare ciò che è necessario, poi faremo ciò che è possibile e all’improvviso ci sorprenderemo a fare l’impossibile.»
Un impossibile che desta molta preoccupazione tra le fila di un centrosinistra impegnato a raccogliere i cocci e a puntare il dito contro il terzo polo per aver fatto capitolare la Nazione, ma accolto in maniera meno catastrofista di quanto ci si potesse attendere dalla stampa internazionale.
La BBC è stata la prima testata internazionale a dare conto della vittoria di Meloni con un intervento su Twitter, appena passate le 23. “Giorgia Meloni di estrema destra si appresta a vincere le elezioni ed è in procinto di diventare la prima donna Premier d’Italia” e, sempre in Inghilterra, il Financial Times, ponendo l’accento sull’ideologia di FdI, ha sottolineato come il nostro Paese rischi, ma anche come questa vittoria non sia da leggersi frettolosamente come “un balzo nell’estremismo”. Tanti quotidiani europei, anche tra quelli che mettevano in guardia da un paventato post-fascismo, hanno limato i toni iniziando a parlare piuttosto di destra, estrema destra o destra radicale, con la testata tedesca Bild che chiosa: “A Bruxelles e nelle capitali europee c’è preoccupazione diffusa per un governo guidato da FdI di Meloni. Fratelli d’Italia è successore di un partito fondato dai fascisti. Meloni viene criticata dai suoi avversari politici per il fatto di non aver mai pienamente preso le distanze dal fascismo. Ma – si sottolinea in chiusura come a voler smorzare i toni – ha condannato la guerra, le leggi razziali e la dittatura”.
Oltreoceano, il Wall Street Journal sottolinea come il voto sia il risultato delle “conseguenze della guerra economica dell’Europa contro la Russia” e il Washington Post che le elezioni in Italia abbiano avuto un “esito rivoluzionario che darebbe al Paese la sua prima premier donna e il governo più a destra dalla caduta di Benito Mussolini.”
Una linea attendista assunta anche dai mercati, non crollati come qualcuno aveva temuto che avrebbero fatto alla vigilia ma che mette comunque Giorgia sulla graticola, perché dimostra come la sua linea di condotta sarà setacciata al microscopio in attesa di un suo passo falso che potrebbe determinare l’isolamento del Paese.
La Premier, per ora, può godersi la vittoria e cominciare a ragionare sulle cose che contano davvero, una squadra di Governo forte che l’aiuti a realizzare quando progettato e a sorprenderci con quell’impossibile cui faceva riferimento nel suo discorso notturno.
L’Italia ha chiamato. Adesso è il momento di dimostrare di essere in grado di risollevare davvero le sorte del Paese.

Foto: wsj.com


Gedac

Jacopo Giuca

Nato a Novara in una buia e tempestosa notte del giugno del 1989, ha trascorso la sua infanzia in Piemonte sentendo di dover fare ritorno al meridione dei suoi avi. Laureatosi in filosofia e comunicazione, ha trovato l’occasione di lasciarsi il nord alle spalle quando ha conosciuto la sua compagna, di Locri, alla volta del quale sono partiti in una altra notte buia e tempestosa, questa volta di novembre, nel 2014. Qui ha declinato la sua preparazione nella carriera giornalistica ed è sempre qui che sogna di trascorrere la vecchiaia scrivendo libri al cospetto del mare.

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