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Costume e SocietàLetteratura

La disperazione di Carmel

La tela del ragno


GRF

Di Francesco Cesare Strangio

Il corteo prese il viale in direzione dell’aeroporto.
In poco meno di quaranta minuti arrivarono all’aerostazione, dove c’era ad attenderli un aereo militare; una volta che i tre salirono a bordo, il velivolo guadagnò la pista di decollo e fece sentire la voce dei motori a reazione che davano il massimo della potenza. Una breve corsa e l’aereo prese il volo.
Rimasero sospesi per aria circa un’ora e mezza, sino a quando arrivarono a Shanghai, dove li attendeva il Sindaco della città e l’Assessore all’economia.
Shanghai, posta alla foce del Fiume Azzurro e sul mare della Cina, a quel tempo aveva superato i venti milioni di abitanti. Il mare per un lungo raggio si mostrava turbato dalla pressante e incessante forza dell’acqua che scaricava il Grande Fiume sin dalla notte della creazione. La foce, da sempre, è sottoposta alla lotta titanica tra l’acqua dolce e quella salata, senza né vinti, né vincitori.
Iniziarono la visita del Fiume Azzurro su di una di quelle tipiche barche cinesi con un motore che scoppiettava come tante castagne messe a cuocere.
Nei pressi di Shanghai, il fiume aveva le dimensioni di un mare; non era mai quieto per via delle innumerevoli quantità di barche che giravano come le auto nelle vie della città. Passarono un paio di giorni di assoluto rilassamento tra mare, fiume e donne.
In quella provincia c’erano delle aziende che lavoravano il pesce e lo distribuivano nei vari supermercati del mondo. Con l’occasione l’accompagnatore, che era sempre il solito responsabile della segreteria politica del partito, li portò a visitare un paio di strutture che lavoravano il pesce.
Era un via vai di automezzi che portavano la materia prima appena scaricata dai pescherecci; altrettanti uscivano per portare il prodotto lavorato per essere imbarcato.
Anche in quel caso, le fabbriche sottostavano agli stessi parametri delle altre aziende visitate: grandezza a dismisura, oltre 6.000 dipendenti e tutto il sistema scolastico all’interno fino alla maturità liceale.
Shanghai è la città più grande della Cina; una megalopoli in cui pullulano persone come tante formiche nel formicaio.
Lo standard dimensionale e di vita della città è ben oltre quello europeo. Tutto, da quelle parti, è terribilmente caotico e abnorme.
Anche quella notte il regime mise loro a disposizione tre accompagnatrici di alto bordo. Non si trattava d’altro che di prostitute di lusso: il loro fisico rifletteva la perfezione della creazione.
Il mattino del giorno dopo, la donna che stava assieme al francese Carmel, a conclusione di una notte di straordinaria follia amorosa, si presentò agli occhi del francese in posizione supina, senza manifestare alcun movimento.
L’uomo si alzò e andò per fare la toilette e alla sua uscita la trovò nella stessa identica posizione. La cosa lo insospettì. Si avvicinò per destarla, appoggiò la mano sulla sua spalla destra e fece come per scuoterla: aveva il corpo freddo come la nuda roccia nella notte della merla (Rigor mortis è uno dei segni riconoscibili della morte ed è identificato dalla rigidità muscolare del cadavere dovuta da una modificazione chimica dei muscoli, si manifesta circa tre ore dopo la morte. La popolare locuzione morto stecchito, deriva dalla constatazione del decesso che si manifesta con la rigidità. La rigidità è considerata come uno dei segni inequivocabili della morte).
Il francese uscì dalla sua camera e corse verso quella di Aquilino, si mise a bussare alla porta come se fosse inseguito da Mefistofele. L’italiano saltò dal letto e tanto era lo stato di confusione che, per la fretta di arrivare alla porta il prima possibile, andò a sbattere contro tutti i mobili presenti nella suite. Le mani di Aquilino sembravano affette da paralisi, a tal punto che non riusciva a girare la chiave nella toppa. Il suo corpo cadde in uno stato d’ipotermia a causa dello shock; ci vollero un paio di minuti affinché riacquistasse la temperatura naturale.
Nel frattempo Carmel continuava a bussare con inaudita insistenza. Finalmente, dopo vari tentativi, Aquilino riuscì ad aprire. Di fronte si trovò Carmel sudato e con il volto pallido. Gli domandò cosa fosse successo e lui esclamò solo: «Mon Dieu… Mon Dieu…».
Il francese era in stato di shock. Riusciva solo a indicare con l’indice della mano sinistra la direzione della sua camera. L’italiano si precipitò nudo, come l’aveva messo al mondo la buonanima di donna Giulia. Varcata la soglia della stanza vide la donna in posizione supina, si avvicinò con passo deciso coprendo nel frattempo con la mano sinistra la propria nudità e, con le dita della mano destra, toccò la giugulare, non potendo fare altro che costatare il decesso della donna.
Fece cenno a Carmel di calmarsi e di rimanere lì ad aspettarlo. Stava per andare verso la camera di Meng per informarlo di quanto era accaduto quando si rese conto di essere completamente nudo. Passò un attimo dalla sua camera e coprì le sue vergogne, attese quel tanto per riflettere e poi si recò da Meng Zoochi. Dopo aver bussato ripetutamente, il cinese uscì: i suoi occhi, doppiamente a mandorla per la stanchezza, portavano i segni del poco sonno di quella notte.

Continua…

Foto: 123rf.com


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