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Attualità

Nessuna nuova sul fronte dell’assegnazione degli alloggi popolari


Edil Merici

Dall’Osservatorio sul disagio abitativo

La Giunta regionale del Presidente Roberto Occhiuto, da quattro mesi, continua a non effettuare la delibera necessaria per autorizzare il Comune di Reggio Calabria ad assegnare gli alloggi alle famiglie in situazione di emergenza abitativa.
Durante la manifestazione di protesta del 20 ottobre scorso, finalizzata a ottenere la delibera di Giunta regionale, l’Assessora Tilde Minasi ha dichiarato che entro pochi giorni la Giunta avrebbe provveduto alla prima seduta a emettere il provvedimento. Sono passati più di 15 giorni, la Giunta ha effettuato altre delibere, ma non ha fatto quella dell’emergenza abitativa.
Evidentemente per la Giunta regionale, come pure per il Comune di Reggio Calabria che insieme alla Regione ha bloccato le assegnazioni degli alloggi, questo tema non riveste alcuna importanza.
Eppure dal tema della casa dipende la vita stessa di almeno un centinaio di famiglie in emergenza abitativa che da anni attendono l’assegnazione di un alloggio.
La mancanza di un alloggio e di un alloggio adeguato in queste famiglie ha messo in grave crisi la salute, il lavoro, la qualità delle relazioni famigliari, l’istruzione dei figli, negando perfino la loro inclusione sociale.
È quindi un tema che la Giunta Regionale e il Comune dovrebbero avere tra i primi punti della loro agenda politica, perché non esiste uno scopo più alto per la politica della vita delle persone.
Una parte di queste famiglie non ha più una casa, è stata sfrattata perché non aveva il reddito sufficiente per pagare il canone di affitto, quindi da molto tempo passa dal dormire sulla macchina a essere ospitata per qualche giorno da amici e parenti. Un’altra parte di queste famiglie si trova ad abitare in un alloggio del tutto inadeguato per grave sovraffollamento o per condizioni antigieniche; anche per questa parte delle famiglie le condizioni di vita sono estremamente critiche.
La mancanza di un alloggio e di un alloggio adeguato pesa ogni giorno come un macigno sulla vita di queste persone.
Una delle persone vincitrici della graduatoria di emergenza abitativa, pubblicata dal Comune nel mese di dicembre 2020, essendo stata sfrattata nel mese di gennaio 2020 è senza una casa da due anni e mezzo, e quindi qualche mese fa ha tentato il suicidio. Solo il tempestivo intervento dei sanitari del 118 le ha salvato la vita, ma questo gesto estremo ha provocato dei danni alla sua salute.
L’1 settembre scorso un’altra persona è stata sfrattata per non aver potuto pagare l’affitto e, per evitare di finire sulla strada, visto che le assegnazioni di alloggi per l’emergenza sono ferme da anni e la graduatoria del 2020 non è stata aggiornata, i Servizi Sociali del Comune hanno provveduto a farla ospitare temporaneamente in una Comunità. Dopo circa un mese dalla perdita della casa questa persona, dalla salute già precaria, ha avuto un crollo fisico per il quale è stato necessario e urgente il ricovero in ospedale. Dopo qualche settimana le condizioni di salute di questa persona non sono migliorate e si trova ancora in ospedale.
Queste le conseguenze della scelta politica di negare il diritto alla casa, che segna in modo drammatico e violento l’esistenza delle persone.
Auspicando che questa scelta venga corretta, chiediamo, ancora una volta, al Presidente Occhiuto che la Giunta Regionale provveda da domani alla Delibera e che, subito dopo, il sindaco Paolo Brunetti disponga le assegnazioni degli alloggi scorrendo le graduatorie.


Gedac

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