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La manovra di bilancio non convince: domani i sindacati in piazza per chiedere modifiche


Edil Merici

Dalle Segreterie Regionali di CGIL e UIL

In linea con quanto deliberato cdagli Esecutivi di Confederazione Generale Italiana del Lavoro e Unione Italiana del Lavoro, affermiamo che il nostro giudizio sulla Manovra di bilancio del Governo Meloni è negativo.
La Legge di bilancio, intanto, non dà risposte significative per sostenere i redditi delle lavoratrici, dei lavoratori e dei pensionati, non prevede un taglio del cuneo fisale, la detassazione delle tredicesime, la detassazione degli aumenti contrattuali e la detassazione degli accordi di secondo livello.
Nella Legge di bilancio poco, ancora, c’è sulle future pensioni dei giovani, mentre sbagliata appare la modifica di opzione donna. Sbagliata è anche l’idea di abolire il Reddito di Cittadinanza, così come quella di bocciare l’ipotesi di adottare anche in Italia, dopo il via libera dell’Unione Europea, il salario minimo, due scelte che finiscono per penalizzare il Sud.
Mancano risorse per investimenti nella scuola, nella ricerca e nella sanità, che sono settori strategici per lo sviluppo del Paese.
Ma, soprattutto, la legge di bilancio non destina al Mezzogiorno quelle risorse necessarie a ridurre drasticamente il divario con il resto del Paese.
In particolare, poi, per quanto attiene alla Calabria, sono diverse le dimenticanze del Governo Meloni. Nella Manovra di bilancio, infatti, non si affronta il tema del fondo nazionale della forestazione, mancano interventi per la cura del suolo e per la lotta al dissesto idrogeologico. Non ci convince la scelta di reintrodurre i buoni e il loro aumento a 10.000 €.
Non è presente, ancora, il finanziamento del fondo nazionale per le assunzioni nel settore sanitario, si introduce, con l’articolo 143, una norma che, spingendo l’acceleratore sul federalismo fiscale e l’autonomia differenziata, finirebbe per allargare i divari di cittadinanza per il Nord ed il Sud del Paese.
È del tutto assente, infine, una traccia di politiche industriali per il Mezzogiorno e per la Calabria che prestino attenzione al rilancio della Zona Economica Speciale e al potenziamento produttivo del porto di Gioia Tauro, manca un investimento sulla Pubblica Amministrazione, che non viene potenziata con nuove assunzioni, mettendo così in difficoltà gli enti locali nella gestione dell’ordinario e in quella, determinante per il futuro del nostro territorio, del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, né si potenzia il Servizio sanitario attraverso la stabilizzazione del personale precario, l’assunzione di quelle figure necessarie a potenziare l’offerta sanitaria e lo stanziamento dei fondi per il rinnovo del Contratto scaduto da oltre un anno.
Per chiedere al Governo di modificare le scelte in corso di discussione in Parlamento, quindi, le sezioni calabresi della CGIL e dell’UIL sono pronte ad avviare un percorso di mobilitazione regionale che prenderà le mosse nella giornata di domani a Catanzaro, con la proclamazione di quattro ore di sciopero generale.
Le motivazioni dello sciopero di quattro ore sono state spiegate durante una conferenza stampa, che si è tenuta presso il salone delle riunioni della sede regionale dell’UIL a Lamezia Terme, dal Segretario regionale della CGIL Angelo Sposato e dal corrispettivo dell’UIL Santo Biondo.
«La legge di bilancio – ha detto il Segretario Regionale dell’UIL Biondo – non destina al Mezzogiorno quelle risorse necessarie a ridurre drasticamente il divario con il resto del Paese. È una manovra contro il Sud e la Calabria in particolare. Sono diverse le dimenticanze del Governo Meloni. Nella manovra di bilancio, solo per fare qualche esempio, non si affronta il tema del fondo nazionale della forestazione, mancano interventi per la cura del suolo e per la lotta al dissesto idrogeologico.»
«Non è presente – ha detto ancora il Segretario Regionale dell’UIL, – il finanziamento del fondo nazionale per le assunzioni nel settore sanitario e sulle infrastrutture, in particolare su Alta velocità e Strada Statale 106 – ha concluso Santo Biondo, – si è rivelato il bluff di un governo che toglie ai poveri per dare ai ricchi, che manovra contro il Sud e la Calabria, che stanzia fondi che non possono bastare a completare importanti opere e quando lo fa non pensa al futuro perché distratto da opere faraoniche. Per questo chiediamo alla Calabria di scendere in piazza insieme a noi.»
«Quella attuale è una manovra antimeridionalista e contro il Sud – ha detto il Segretario regionale della CGIL, – una manovra regressiva che ci allontana dall’Europa. Con la reintroduzione dei buoni precarizza il lavoro nero e sottopagato e se la prende con i poveri avvantaggiando gli extraprofitti.»
Per Angelo Sposato, poi, «togliere il Reddito di Cittadinanza senza politiche attive significa andare a penalizzare chi è in difficoltà. Al contrario, invece, il governo ha previsto misure che vanno ad aiutare i ricchi e le multinazionali.»
«Ecco perché – ha spiegato il Segretario regionale della CGIL, – è anche una manovra classista. Ma non solo. Non prevede nulla su scuola, giovani e università.»
«Il nostro è uno sciopero legittimo – ha proseguito Sposato – mi dispiace per chi non ha capito che l’unione sindacale in questo momento è importante. Chiediamo rispetto perché lo sciopero è un diritto legittimo e non ci è piaciuto il giudizio che altri sindacati hanno dato.»
«Il nostro non è uno sciopero politico. A dimostrarlo – ha concluso Sposato, – anche il fatto che lo scorso anno abbiamo di questi tempi scioperato contro il governo Draghi. Chiamiamo a raccolta lavoratori e lavoratrici, anche delle altre sigle, tutta la cittadinanza, le piccole e medie imprese, gli studenti.»


Gedac

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