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Cronaca

Cronaca Vera tratta la sentenza di ergastolo per l’omicida di Giuseppe Parretta


GRF

È stata confermata in Cassazione nei giorni scorsi la condanna all’ergastolo per Salvatore Gerace, accusato di aver ucciso il giovane Giuseppe Parretta il 13 gennaio 2018 nella sede dell’associazione Libere Donne a Crotone, dove operava la mamma, Caterina Villirillo, presidente dell’associazione e da sempre impegnata per la legalità.
Un delitto che sarebbe avvenuto per futili motivi. L’assassino, infatti, temeva che Parretta spiasse i suoi traffici per riferirne poi a fantomatici individui che avrebbero voluto assassinarlo. Per questa ragione, dopo aver visto dalla sua abitazione arrivare il giovane alla guida di una moto, pensando che il mezzo fosse stato acquistato con i soldi che Giuseppe aveva avuto per averlo spiato, Gerace è entrato nella sede di Libere Donne e ha sparato al ragazzo prima ferendolo, quindi dandogli il colpo di grazia mentre era a terra.
Immediato l’arresto dell’uomo all’interno della sua abitazione da parte dagli agenti della squadra Mobile, coordinata dall’allora sostituto procuratore Alfredo Manca.
Del caso se ne occupa ampiamente il numero da poco in edicola di Cronaca Vera, con un articolo a firma di Antonello Lupis, responsabile per la Calabria del settimanale nazionale di cronaca, attualità e costume, diretto dal giornalista Giuseppe Biselli.
«La sentenza della Cassazione che conferma l’ergastolo per il responsabile del delitto di Giuseppe Parretta sicuramente non lenisce il dolore di una madre, di una famiglia, di un’intera comunità, ma è comunque un segnale forte di giustizia e di legalità. Nonostante gli anni che sono passati il ricordo di Giuseppe è sempre vivo nei cuori dei crotonesi attraverso l’impegno della mamma e della famiglia, degli amici, di tutti coloro che lo hanno conosciuto e gli hanno voluto bene, ai quali rinnoviamo la vicinanza di tutta la comunità cittadina» afferma il sindaco di Crotone Vincenzo Voce. «L’amministrazione – ricorda Voce, – ha seguito, quale parte civile costituita con il patrocinio dell’avvocato Mario Nigro, questa fase giudiziaria. Non conta tanto questa ulteriore sentenza quanto il fatto che ritenevamo doveroso essere accanto a una madre che ha visto uccidere sotto i suoi occhi il proprio figlio. Si chiude con la sentenza della Cassazione una pagina giudiziaria, ma non si spegnerà mai il ricordo di Giuseppe nei cuori dei crotonesi.»

Foto di copertina: fanpage.it


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