Di Domenico Preteroti
L’argomento sul quale si intende cimentarsi al fine di offrire al lettore la conoscenza e la piacevolezza del leggere è l’agricoltura, intimamente legata alla società e dalla quale traiamo l’essenza delle nostre necessità primarie.
Essa nasce nel neolitico circa 20.000/22.000 anni fa, in differenti parti del mondo contemporaneamente, come se l’uomo avesse preso coscienza, all’insaputa nei vari popoli, che ci si poteva nutrire senza più essere nomadi. Probabilmente si inizia in un primo momento con la domesticazione degli animali, riuscendo così a notare, e in modo del tutto casuale, che alcuni riuscivano a vivere e riprodursi in cattività e che potevano essere una fonte di cibo per le popolazioni nomadi che popolavano il nostro pianeta nelle diverse parti del mondo.
Questo piccolo e forse insignificante evento evolutivo, che per l’uomo preistorico rappresenta una necessità, getta le basi di quelli che sono gli eventi evolutivi dell’agricoltura e della zootecnia, e dell’esponenziale crescita demografica della specie umana su tutta la terra determinando di fatto il dominio incontrastato su tutte le specie viventi.
Oggi l’agricoltura ha raggiunto uno sviluppo e un’innovazione (soprattutto tecnologica) da fare invida alla migliore industria di produzione operante negli altri settori economici, si pensi all’agricoltura di precisione nella quale, con l’utilizzo di droni e di sensori, è possibile monitorare la crescita delle piante, il loro stato di salute, così da intervenire con precisione assoluta e con metodica perfetta o alla coltivazioni idroponica o aeroponica che rende possibile coltivare le piante senza la necessità del terreno.
All’inizio le popolazioni utilizzavano per la coltivazione delle piante e per l’allevamento del bestiame i materiali che l’ambiente in cui vivevano poteva offrire loro. Con il passare del tempo si iniziarono a utilizzare tecnologie sempre più sofisticate realizzate per ridurre al massimo il lavoro fisico con miglioramento delle tecniche di coltivazione e di allevamento con il solo intento di aumentare al massimo la produttività delle colture e degli allevamenti. Nel periodo della rivoluzione industriale anche l’agricoltura ha subito una notevole evoluzione, riuscendo l’uomo a produrre grandi quantità di prodotto alimentare con l’utilizzo di concimazioni sempre più mirate e con l’esecuzione di trattamenti fitosanitari atti a ridurre, se non annullare, l’effetto prodotto da agenti patogeni (insetti, batteri, virus, funghi, e via discorrendo).
Tale condizione ha determinato effetti negativi sull’ambiente per eccessivo utilizzo di prodotti chimici per le concimazioni e per i trattamenti fitosanitari.
Ecco allora che si corre ai ripari cercando di normare la distribuzione delle sostanze utilizzate per aumentare la produttività delle colture, nasce quindi l’agricoltura biologica, l’agricoltura integrata e l’agricoltura biodinamica, che di fatto rappresenta un ritorno alla coltivazione seguendo gli eventi che caratterizzano l’ambiente.
Con questa breve descrizione si intende accompagnare il lettore in quelle che saranno le pubblicazioni di interesse, immergendolo in quel mondo meraviglioso che è l’agricoltura, probabilmente poco conosciuto ma di cui si fa utilizzo come abitudine essenziale della vita.
