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Politica

Vincenzo Speziali a tutto tondo sulla politica italiana: “La Democrazia Cristiana sta tornando”


GRF

Vincenzo Speziali è intervenuto a tutto tondo presso l’agenzia di stampa libanese, che ha colto l’occasione delle vacanze natalizie arabe del politico originario di Bovalino per chiedergli un’intervista fiume sui nodi più scottanti della politica nazionale e internazionale durante l’ultimo scampolo di 2022. Nell’intervista, Speziali definisce questo periodo italiano «un triste e decadente tempo in cui, per parafrasare Fëdor Dostoevskij, che diceva come fossero le Canaglie ad avere la meglio nei momenti di transizione, abbiamo, nella gran parte dei casi, gli impostori, i dilettanti e i cialtroni.»
Speziali non esita poi a prendersela anche con i pennivendoli che sfruttano i media per far passare i messaggi di questa politica distorta e con l’atteggiamento, tanto odioso quanto abusato, di non saper più distinguere l’agone politico dall’offesa personale. Ne viene fuori un quadro poco edificante della nostra nazione, in cui la buona politica sarebbe caduta sotto i colpi di inchieste condotte «a fini politici e ideologici, com’è spesso capitato dal 1992 a oggi.»
Insofferente a questo stato di cose, Speziali ha promesso alla stampa estera di riattivarsi al termine delle vacanze per «smascherare» chi oggi si fa passare per politico pur essendo un semplice nominato e non esita a rivelarsi guardingo anche nei confronti dell’operato di Giorgia Meloni, con la quale «da un punto di vista ideologico sono distante, in quanto io provengo dalla Democrazia Cristiana che ha ricostruito un Paese in macerie, lasciatoci dal Fascismo e benché non dico che la Signora Meloni sia una fascista, l’origine politica è quella, anche se lei ha preso, doverosamente, le debite distanze con posizioni nette. In fondo la Meloni la stimo – prosegue Speziali – perché è l’unica, oggi in Italia, che proviene da una militanza strutturale e partitica tradizionale, direi novecentesca. Se prendiamo il Partito Democratico, invece, ci troviamo innanzi a un aborto culturale e identitario.»
Più disponibile al dialogo, secondo Speziali, è invece il terzo polo guidato da Carlo Calenda e Matteo Renzi, ma è pur sempre necessario conoscere a fondo con chi si ha a che fare.
«Calenda sarà pure bravo sotto l’aspetto tecnico e non dubito che sia pure un’ottima persona, ma è disponibile per dare credibilità a quanto sta facendo, a liberarsi della gentaglia che le ho descritto, che rappresenta il nulla? Questa è la prova se vuole essere serio o no. Confido molto di più in Renzi, il quale viene dalla nostra stessa storia democristiana ed è un vero politico, uno che le cose le capisce.»
La parte conclusiva del suo lungo intervento è invece riservata ai prossimi nodi elettorali del Bel Paese: «Noi superstiti democristiani, ci stiamo riorganizzando, presentando tutti assieme le liste comuni alle prossime regionali, dove si vota sia nel Lazio che in Lombardia, cioè nei territori più importanti d’Italia, sotto il simbolo glorioso che fu quello della Democrazia Cristiana.»
Trovate l’intervista integrale cliccando qui.


Gedac

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