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Costume e Società

Calabria: la terra più ricca del mondo e inconsapevole di esserlo


Edil Merici

C’è la Calabria, quella Regione povera che tutti sappiamo, e c’è la Calabria, quella che ci ostiniamo a non voler conoscere: una terra d’immensa ricchezza. Mi sto riferendo (è piuttosto ovvio) a quella ricchezza più pregiata dell’oro fino, più preziosa del rodio e del palladio, dell’iridio o del diamante più costoso. È la Calabria dell’oro bianco o, meglio, dell’oro trasparente; una risorsa che, se sfruttata potrebbe arrivare a rappresentare la nostra fortuna. Sto parlando dell’acqua. L’acqua che durante l’anno (soprattutto in autunno e inverno) dalle montagne va sfortunatamente a ingrassare il mare. L’acqua, indispensabile fonte di vita e quindi di ricchezza. L’acqua, come quella del giacimento nel sottosuolo tra Caraffa e Sant’Agata del Bianco in cui c’è un lago sotterraneo inestimabile, capace (a detta degli esperti che ne hanno effettuato gli studi) di soddisfare l’intera Sicilia. Eppure (paradosso dei paradossi) questa fetta di terra paga a caro prezzo le mancanze di chi la rappresenta. Ciò non è accettabile! È ora di darsi da fare, di tentare qualcosa. Non è possibile che, specie durante l’estate, l’acqua venga razionata e ridotta al minimo indispensabile, mentre le nostre riserve (non sfruttate) potrebbero sopperire al fabbisogno di quasi mezza Africa. E comunque è sempre acqua destinata a perdersi in mare, mente i cittadini sono costretti a comprarla a società estere pagandola quasi come la benzina. Ci sarebbe bisogno di dighe, di sfruttare al massimo i summenzionati giacimenti. La nostra terra, oltre alle bellezze del mare, delle montagne, della natura in generale, possiede un microclima che favorisce la produzione di determinate colture. Le produzioni del bergamotto, ad esempio, del limone, del melograno (prodotti utilizzati nella realizzazione di terapie contro i malanni del secolo), sono infatti favorite dal nostro clima, ma hanno bisogno di impianti di irrigazione che i Comuni non possono permettersi. Di questo potrebbero occuparsi i Consorzi di Bonifica ma, non ricevendo fondi a sufficienza dalle istituzioni, spesso di ritrovano ad avere le mani legati. A causa di questo, là fuori, le nostre campagne, le nostre terre, versano nella più drammatica delle depressioni. Sarebbe quindi necessario trovare soluzioni alternative affinché la nostra Regione, soprattutto la fascia ionico reggina, sfruttasse al meglio l’agricoltura, che potrebbe diventare la principale risorsa economica del luogo.


Gedac

Francesco Marrapodi

Francesco Marrapodi approda a Métis dopo aver ricoperto importanti ruoli in altre testate giornalistiche. 
È stato Redattore Capo per la provincia di Reggio Calabria de “L’Attualità”, collaborato con “Calabria Letteraria” e con “Alganews”, nonché con la testata giornalistica “In Aspromonte”. 
Ha studiato tecniche e metodi di scrittura del “Gotham Writers' Workshop”, è stato inserito nell’antologia “Ho conosciuto Gerico” in onore di Alda Merini con la poesia “La Nova” e fa parte dell’“Unione Poeti dialettali di Calabria”.
L’8 agosto del 2014 ha realizzato sulla spiaggia di Bianco una statua di sabbia raffigurante Papa Francesco, evento recensito da “Famiglia Cristiana” per il quale ha ricevuto il ringraziamento e la benedizione del Papa in persona. 
Si è reso inoltre promotore di una campagna contro l’inquinamento marino con “La morte di Poseidone”, statua di sabbia che ha suscitato grande interesse in tutto il mondo. 
Francesco è oggi un punto di riferimento redazionale su Bianco e dintorni, con un ruolo di primo piano nella Redazione Cultura.

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