Di Vincenzo Speziali – ex Segretario Nazionale del Movimento Giovanile della DC e attuale membro del Bureau Politique dell’Internazionale Democristiana
Apprendo con sconcertato dolore, commisto a desolante sorpresa, delle dichiarazioni improvvise, offensive, apocrificamente mendaci e distorsive, di Carlo Calenda sul defunto ex Ministro, già plurimarlamentare e tra i (dignitosissimi) punti di riferimento della corrente Dorotea del mio Partito (ovvero la Democrazia Cristiana) Remo Gaspari, amico del sottoscritto e fraterno collega, al Governo, in Parlamento e nella DC di mio nonno.
La cosa mi rattrista parecchio, poiché non pensavo che il Senatore Calenda potesse essere artefice, non tanto di una falsa narrazione, bensì di uno sfondone (para)politico bell’e buono.
Così non si va lontano e me ne dispiace moltissimo, pur se trovo confermate mie perplessità in capo all’organizzazione calendiana, dalla quale ho ricevuto (nonostante il mio generoso e verificato appoggio elettorale) solamente insolenze e offese di vario genere (non da Calenda, ma da suoi presunti adepti).
Così non si fa politica, né tantomeno tali atteggiamenti possono essere configurati come politica, soprattutto perché si offende (con argomenti sprezzanti, oltre che speciosi e falsi) chi non c’è più.
Soprattutto, si cerca di gettare ingiusto discredito su una storia bella e autorevole, come quella di Remo Gaspari e con lui di tutta la Democrazia Cristiana.
È chiaro, come nel (para?)Partito di Calenda, vi sia insito l’insulto spinto: io stesso, difatti, ho ricevuto forme di razzismo xenofobo da parte del Segretario Provinciale di Catanzaro Raffaele Serò, senza che il Sindaco in Carica della Città Capoluogo di Regione in Calabria stigmatizzasse (benché più volte sollecitato dal sottoscritto) l’improprio comportamento del succitato, a sua volta persino Consigliere Comunale e organico alla maggioranza dello stesso Sindaco di Catanzaro.
Va pur bene (ma così non dovrebbe essere affatto) lo scivolone di un Serò qualunque, ma che adesso ci si metta persino Calenda con gli insulti, la dice lunga e lungamente male.
La DC deve essere rispettata e, laicamente, politicamente, glorificata, non citata a sproposito e in modo burinesco, privo di stile e, al punto in cui siamo, pure insolentemente dilettantistico.
A nome mio personale e dell’Internazionale DC e del suo capogruppo piena solidarietà alla memoria dell’amico Remo Gaspari e a suo figlio Lucio, che bene ha fatto a difendere la storia (quella vera!) del padre e al contempo quella (altrettanto vera!) di tutta la Democrazia Cristiana.
