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Marco Cavaleri: «Sarò in prima linea per risolvere i problemi di Locri»

28 anni, laureato in giurisprudenza, assessore alle periferie e intenzionato a continuare a lavorare per Locri. È questo il profilo di Marco Cavaleri, candidato nella lista Tutti per Locri a sostegno di Giuseppe Fontana per le Elezioni Amministrative dei prossimi 14 e 15 maggio, che ci ha voluto raccontare così il suo impegno in politica.
Se dovessi fare un bilancio dei tuoi anni da consigliere e del tuo periodo da assessore, che cosa ti rende orgoglioso e cosa rimpiangi?
Sono entrato a far parte della macchina amministrativa a 23 anni, quando nemmeno avevo la laurea in giurisprudenza. Una volta laureato ho avuto contezza delle leggi che regolamentano la macchina amministrativa e mi sono appassionato al tema delle periferie, da sempre in secondo piano rispetto al centro. In questi anni si sono visti subito importanti risultati: la bitumazione di contrada Capozza, Calipea, contrada Iudeo, interventi di sistemazione di illuminazione, fognatura e rete elettrica, risultati che mi rendono orgoglioso, a maggior ragione perché raggiunti da consigliere. Assunto l’incarico di Assessore, mi sono impegnato a sbloccare dei finanziamenti regionali come i 240.000 € di contrada Calipea, messi a disposizione anche grazie all’impegno di chi ci ha preceduto, ma che hanno comunque richiesto impegno per poter essere sbloccati. Nonostante questo, i problemi restano tanti, perché le risorse del comune sono limitate e molti degli interventi cui ho accennato sono stati realizzati solo grazie alle risorse messe da parte in bilancio, un lavoro realizzato per ricordare che a Locri non esistono due categorie di cittadini, ma una comunità in cui tutti devono avere gli stessi diritti perché pagano tutti le stesse tasse.
In campagna elettorale si è insistito sul fatto che le periferie restino comunque abbandonate.
Non c’è mancanza di volontà di urbanizzare le periferie ma, come accennato, il problema sono i fondi. Abbiamo i progetti pronti, ma se non c’è un bando sul quale si può agire, un Ente come il Comune di Locri non riuscirà a fare interventi radicali. Un conto sarà il finanziamento cui accennavo prima per Contrada Calipea, altro gli interventi ordinari da 20/30.000 € con i quali non si riesce nemmeno a bitumare completamente una strada. Penso che in questi anni siamo riusciti a dimostrare che, quando abbiamo avuto disponibilità, le opere sono state fatte. È vero anche che la sorte ci ha giocato contro. Penso ai 3.300.000 € per le periferie che sono stati bloccati a causa della pandemia.
Anche le questioni di cassa sono state molto dibattute dai vostri avversari.
Durante la presentazione della nostra lista Giuseppe Fontana ha spiegato bene la reale condizione dell’ente. Il bilancio del periodo 2018/2023, successivo al dissesto, è perfettamente in ordine. Resta tuttavia un passivo sul quale stanno lavorando i commissari straordinari di liquidazione. I commissari sono stati chiamati, infatti, a recuperare circa 33.000.000 sui quale stanno lavorando con recupero coattivo. È ovvio che il recupero di tale cifra richieda tempo, ma abbiamo anche avuto la fortuna che, anziché chiudere il loro mandato con una parte del debito ancora da sanare, che allora sì che sarebbe rientrato nel bilancio comunale, stanno continuando a operare con l’obiettivo di lasciare in attivo la cassa.
Altro nodo è quello del cimitero, sul quale attendiamo l’operazione verità di Raffaele Sainato.
In campagna elettorale non ho voluto trattare il tema del cimitero perché si sarebbe sembrato di speculare sui morti. Mi preme tuttavia dire che più di una persona che sta parlando in merito dovrebbe farsi un esame di coscienza. Con il cimitero, come con altri ruoli, abbiamo deciso di effettuare una esternalizzazione dei servizi, scelta dettata dal fato che il comune non possa avere per legge più di 74 dipendenti che non possono occuparsi di tutti i servizi di cui necessitano i cittadini. Da qui la scelta di esternalizzare i servizi, cosa diversa dalla privatizzazione. Benché la gestione sia privata, infatti, il Comune, sul cimitero come su altri ruoli continua ad avere voce nelle scelte delle ditte che operano sul territorio, come dimostra il nostro intervento relativo ai costi di tumulazione o le procedure di realizzazione dei nuovi loculi, sui quali sono state avanzate richieste a cui le ditte hanno dovuto far fronte.
Grandi opere: come rispondete all’accusa di inaugurato due teatri chiusi?
Ho seguito meglio tutti i passaggi del Teatro di Moschetta, per realizzare il quale abbiamo veramente lottato contro il tempo per rendere concreto un progetto ideato dall’Amministrazione Barbaro. Adesso stiamo attendendo lo sblocco dei fondi necessari a realizzare la zona limitrofa al teatro, che ne garantirà un più facile accesso. Anche per il teatro al chiuso, al netto della vicenda giudiziaria che lo riguarda e per la quale non entro nel merito, c’è stato un bando per l’accesso a 300.000 € di finanziamenti regionali che ne permetteranno il completamento e la fruizione da parte dei cittadini e che, come in ogni caso, saranno affidati con regolare gara d’appalto attraverso la piattaforma dedicata del Mercato Elettronico della Pubblica Amministrazione, senza comparaggi e senza estrazioni a sorte.
Un discorso valido anche per il tribunale nuovo e la cittadella della giustizia?
Lì c’è stato un problema di accatastamento. In seguito alla sanatoria, tuttavia, abbiamo fatto ripartire le pratiche di realizzazione della struttura, ma la palla, adesso, è passata al Ministero e, come ha detto l’assessore regionale Giovanni Calabrese, c’è Wanda Ferro che se ne sta occupando attraverso dei tavoli tecnici.
Altro tema della campagna elettorale è quello dei favoritismi per la realizzazione di eventi e l’affidamento dei servizi. Come rispondete?
Abbiamo operato sempre nella massima trasparenza, anche perché gli affidamenti diretti sotto soglia non vengono dati a caso, ma sempre sulla base di una white list. Si badi bene, poi, che questi affidamenti sono stati effettuati sempre per ragioni di urgenza, come può essere una perdita idrica o un problema alla rete elettrica che va risolto nell’arco di poche ore. Qualora ci fosse stato qualcosa di illecito, immagino che ci sarebbe arrivata qualche denuncia dalle ditte che non erano state scelte, ma se nessuno l’ha fatto vuol dire che abbiamo operato nell’ambito della legalità.
Tante sono le opere realizzate in questi anni. Cosa ci dobbiamo aspettare da Fontana?
Sono in appalto quasi 30.000.000 che andranno a creare nuove strutture. Un asilo, Città del Mare, il rifacimento del lungomare esistente e l’allungamento lato Moschetta, nuovi marciapiedi, il miglioramento della rete elettrica, la comunità energetica… opere che andranno a rivalorizzare la città. Abbiamo un programma che illustra tutto questo, ma stiamo aspettando la cantierizzazione per esporre i dettagli e non rischiare di pubblicizzare opere che poi, per qualunque motivo, potrebbero essere bloccate non per nostra volontà, ma per casi come quello dei fondi per le periferie. Ci sarà tanto altro, perché con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza saranno pubblicati molti bandi. Noi abbiamo dimostrato di avere le competenze per portare a compimento i progetti. Adesso sta ai cittadini darci fiducia.
Quale sarà l’apporto di Marco Cavaleri per la Locri del futuro?
Mi impegnerò a risolvere le problematiche della città senza fare promesse. Lavorerò con serietà e determinazione continuando a essere in prima linea per risolvere i problemi, programmando affinché Locri possa diventare una città che, dopo aver cambiato volto, diventi una località, anzitutto turistica, che non abbia niente da invidiare a centri maggiormente rinomati.


GRF

Jacopo Giuca

Nato a Novara in una buia e tempestosa notte del giugno del 1989, ha trascorso la sua infanzia in Piemonte sentendo di dover fare ritorno al meridione dei suoi avi. Laureatosi in filosofia e comunicazione, ha trovato l’occasione di lasciarsi il nord alle spalle quando ha conosciuto la sua compagna, di Locri, alla volta del quale sono partiti in una altra notte buia e tempestosa, questa volta di novembre, nel 2014. Qui ha declinato la sua preparazione nella carriera giornalistica ed è sempre qui che sogna di trascorrere la vecchiaia scrivendo libri al cospetto del mare.

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