Di Antonio Zoccoli
Figlio… soffro la morsa della solitudine
E dal peso di un’incudine
Con te vorrei passar le ore
Pien di calor e amore
Ricevere tanto affetto
E non sentirmi un oggetto
Non basta la telefonata
Che è fredda e inanimata
Quando c’è la tua presenza
Si nota la differenza
Lei vicina non c’è quasi mai
Questo tu lo sai
Colpa non ne hai
Ora dimmi, come stai?!
Foto: assistenzafamiglia.it
Introspezione