Di Gregorio Collia – Presidente del Consiglio degli Studenti dell’UniCal
Nonostante le continue richieste, formali e informali, espresse al Magnifico Rettore Nicola Leone, riguardo la trasmissione dei documenti sul Bando e Regolamento tasse per l’anno accademico 23/24 da discutere e deliberare in merito alla prossima seduta ordinaria del Consiglio degli Studenti prevista in data 14 marzo, la direzione, nella persona di Leone, si sottrae dal proprio dovere di trasmettere i documenti di cui sopra, respingendo la possibilità al Consiglio degli Studenti, organo permanente della rappresentanza studentesca riconosciuta dalla legge 240/2010 ex articolo 2 comma 1 lettera f, nonché dallo Statuto d’Ateneo ex art. 2.10 e Capo VII del Regolamento d’Ateneo, precisamente riferito agli articoli 28, 29 e 30, di deliberare un parere in merito all’attuale regolamentazione della contribuzione studentesca.
Da mesi denunciamo la scarsa propensione al dialogo e alla partecipazione riguardo i compiti e le funzioni del Consiglio degli Studenti, che minano la democrazia che l’organo, espressione di tutte le componenti studentesche, rappresenta all’interno della comunità accademica. Ne è un esempio la recente trasmissione di risposte poco chiare ed esaustive pervenute, con oltre 4 mesi di ritardo, alle delibere relative al Consesso tenutosi in data 22 novembre 2022. Le relative determinazioni della direzione mi sono, infatti, giunte in data 3 marzo 2023.
Il continuo tergiversare sulle questioni poste dal Consiglio degli Studenti, di norma deliberate all’unanimità del consesso, denota una grossa problematica circa la conformità delle azioni dell’Ateneo alle normative che istituiscono e regolano l’Organo.
Sembra, ormai, essere prassi consolidata ignorare tempistiche e regolamenti relativi all’espletamento dei doveri a cui dovrebbe attenersi l’Università della Calabria: risposte alle istanze degli studenti, termini perentori previsti da alcuni regolamenti, linee guida ministeriali. Tutto ciò è dunque riassumibile in una tendenza al totale accentramento delle decisioni, che rischia di concretizzarsi in una deriva totalitaria, senza consultare le parti interessate e spesso contravvenendo alle esigenze manifestate.
Lo scenario che si prospetta è che finanche le tematiche di maggiore rilievo, quali la determinazione della contribuzione studentesca, non vengano vagliate dagli organi preposti, esautorandoli totalmente dalle funzioni attribuitegli dalla normativa vigente.
