Processo “Crypto”: assolti Simone Pronestì e Rocco Cacciola

Dallo Studio Legale Vigna
Esito liberatorio per i due rosarnesi Simone Pronestì e Rocco Cacciola all’esito del giudizio abbreviato innanzi al Giudice per l’udienza preliminare di Reggio Calabria nell’ambito del processo scaturito dall’operazione Crypto, con dispositivo pronunciato nella giornata di mercoledì.
Agli stessi veniva originariamente contestata dall’Ufficio Distrettuale di Procura la partecipazione ad associazione finalizzata al narcotraffico ex articolo 74 e alcune ipotesi ex art. 73 del Decreto del Presidente della Repubblica nº 309/90 (per Pronestì con l’aggravante dell’ingente quantitativo ex art. 80); ipotesi in parte escluse in sede cautelare, ma per le quali veniva comunque richiesta la condanna a 2 anni e 6 mesi di reclusione per Cacciola (difeso dall’Avvocato Antonino Carmelo Naso) e a 6 anni di reclusione per Pronestì (difeso dagli Avvocati Annamaria Domanico e Davide Vigna).
Accogliendo le argomentazioni difensive, il Giudice per l’Udienza Preliminare ha quindi completamente escluso la responsabilità degli imputati, mandandoli assolti.
Ricordiamo che l’operazione denominata Crypto rappresenta l’epilogo di un’attività investigativa condotta dal 2017 dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Catanzaro e dal Servizio Centrale di Investigazione Criminalità Organizzata della Guardia di Finanza di Rom con il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica, con la quale le forze dell’ordine hanno inteso sgominare una complessa consorteria criminale, composta da soggetti di vertice delle ‘ndrine Molè/Piromalli e Pesce/Bellocco operanti, rispettivamente, a Gioia Tauro e Rosarno.