
Di Francesco Salerno
Il campo dei tuareg era posto in una rientranza tre le pendici rocciose di un canyon. Il deserto, tutt’intorno, pareva calmo e tranquillo, e la luna in cielo prometteva una notte serena e priva di ogni orrore. Nonostante ciò, Gabriel era seduto vicino al fuoco, insieme all’uomo che lo aveva salvato.
Si chiamava Salek, ed era il capo dei tuareg che abitavano quella parte di deserto. I nativi lo avevano curato e rifocillato ma, fino a quel momento, nessuno si era degnato di spiegargli cosa fosse successo alle rovine.
«Posso vedere il cifrario?» gli chiese all’improvviso Salek rompendo il silenzio.
Gabriel tentennò per un istante, salvo poi consegnare all’uomo il ritrovamento. Si disse che, in fondo, se avessero voluto, avrebbero già potuto ucciderlo per impossessarsene.
Salek prese la pergamena con grande lentezza, quasi con timore, per poi mettersi a esaminarla alla luce del falò. Dopo alcuni lunghi minuti parlò.
«Sai cos’è?» chiese con noncuranza mentre riconsegnava la pergamena a Gabriel.
«Come dicevi tu, un cifrario, ma non so di cosa» rispose sinceramente il giovane archeologo.
Salek si concesse un profondo respiro prima di spiegare.
«È il cifrario per una mappa. Una mappa che nessun uomo dovrebbe mai leggere»
Gabriel a quel punto fu vinto dalla curiosità «Una mappa? Una mappa che cela un tesoro? Oro e gioielli?»
Salek rise di gusto prima di riprendere a parlare.
«Voi occidentali ritenete di valore cose che in verità non ne hanno alcuno. Un tesoro, sì, ma non di oro, argento o rubini. Bensì di carne, ossa e oscurità. La mappa cela una tomba.»
Un vento gelido prese a quel punto a soffiare tra le rocce, avvisaglia che il crepuscolo era ormai agli sgoccioli e che l’alba stava per riapparire sul mondo.
«La tomba di chi?» chiese ancora Gabriel.
«La tomba della prima donna. Di colei che cammina sui fiumi di sangue. L’uccello della notte. La prima e perversa. Noi la conosciamo come Ishtar Al Inan. Voi come Lilith.»
Lilith. Gabriel conosceva quel nome. Apparteneva alla mitologia ebraica e cristiana, sebbene alcuni studiosi affermassero che testi molto più antichi la menzionavano. Un demone. La prima moglie di Adamo. Un essere di oscurità. Questo quello che si leggeva di lei. Ma, in fondo, era solo un mito. O no? I dubbi presero ad attagliare Gabriel.
«E cosa c’entra Lilith? Perché quelle donne, quelle cose, vogliono trovarne la tomba? E poi, cosa sono? Non sono umane vero? È per questo che il mio amico è morto? Io devo sapere!»
Salek non rispose. Si alzò in piedi, accese una torcia e poi invitò Gabriel a seguirlo dentro una piccola grotta che si apriva a pochi metri dal falò. Mentre i due uomini si addentravano dentro la montagna, l’alba fece la sua comparsa sulla terra.
Continua…
Foto di W. Robrecht