Dalla Locride a New York per essere ambasciatrici del mondo
Di Riccardo Mucci – Liceo Classico Ivo Oliveti di Locri
New York, la Grande Mela, unica città che dopo Roma ha meritato la nomea di Capitale del Mondo, esercita il suo fascino su chiunque, anche sui giovanissimi. Grazie al progetto Studenti Ambasciatori alle Nazioni Unite: Model United Nations, che permette a studenti di tutto il mondo di partecipare a una simulazione di un’assemblea dell’Organizzazione delle NU, il desiderio di visitare il centro nevralgico del potere occidentale non è più solo un sogno.
Ce ne parlano quattro studentesse del nostro liceo, Marianella, Silvia, Marta ed Elisa (quest’ultima in veste sia d’intervistatrice che di intervistata), fortunate ambasciatrici presso il Quartier Generale dell’ONU per ben tre giorni e turiste per altri tre. Dopo un corso di preparazione durato due mesi, il loro compito è stato quello di rappresentare in una situazione fittizia alcuni Stati alle prese con dei problemi di vario genere. La più grande sfida, ci raccontano essere stata, durante una simulazione, riflettere sullo sviluppo delle industrie biotecnologiche della Costa d’Avorio e di altri paesi ancora poco sviluppati sul versante scientifico. Appare chiaro quanto, in un mondo globalizzato, sia necessario saper risolvere problemi spesso insormontabili al fine di raggiungere un benessere globale diffuso, obiettivo difficile, ma che a un gruppo di più di 3.000 ragazzi nella città simbolo dell’American Dream non può che apparire come futuro certo. Per Marianella non è solo la bellezza dei luoghi visitati a essere indimenticabile in questo viaggio, ma anche il momento della premiazione ricevuta in seguito a un intervento brillante durante il dibattito, momento che ci racconta esser stato una gratificazione valsa il grande impegno profuso fino ad allora. Dall’intervista emerge però anche l’altra faccia di New York, dipinta come una città bella quanto esagerata, non a misura d’uomo, diversa da quella così romantica dipinta in Colazione da Tiffany, una città dispersiva che contrasta col messaggio di solidarietà tra uomini che le ragazze ci hanno detto di aver appreso interagendo con ragazzi di varie nazionalità. Il bilancio generale è comunque quello di un viaggio indimenticabile e che tutte e quattro rifarebbero. L’unico rimpianto? La nebbia che avvolgeva la vista della Grande Mela dalla vetta dell’Empire State Building.
Foto: viaggi-usa.it