Abruzzo, Calabria, Campania, Toscana e Lombardia fanno fronte comune in tema di giustizia
Dalla Segreteria Senatore Ernesto Rapani
«Su mia proposta approvata all’unanimità in commissione Giustizia del Senato, i Disegni di Legge sulla revisione delle circoscrizioni giudiziarie avanzati dalle Regioni Abruzzo, Calabria, Toscana, Lombardia e presto anche dalla Campania, saranno accorpati in un unico DdL, concordato col Governo. È questa l’estrema sintesi della proposta ratificata in 2ª commissione nel corso della mia relazione sui DdL delle Regioni. Si tratta di un grande e primo risultato storico in un percorso che dovrebbe sfociare nella riapertura di quei tribunali che non dovevano essere soppressi nell’ambito della disastrosa e peggiorativa riforma Severino. Un provvedimento che ha sortito esattamente l’effetto contrario: allontanare lo Stato dai territori colpiti e dilatare i tempi della giustizia. E se pensiamo alle ingiustizie perpetrate contro alcuni tribunali in possesso di tutti i requisiti per non essere soppressi, ma sacrificati sull’altare della revisione dei conti, possiamo tranquillamente affermare che quella legge è stata un completo ed enorme fallimento, soprattutto riavvolgendo il nastro di dichiarazioni che riecheggiano ancora nel tempo secondo cui “il riordino della geografia giudiziaria e la soppressione dei tribunali minori ci farà guadagnare 3 punti di Prodotto Interno Lordo”. E invece sappiamo tutti come sia andata. Oggi Abruzzo, Calabria, Campania, Toscana e Lombardia fanno fronte comune e chiedono al Governo la revisione delle circoscrizioni giudiziarie e, quindi, la riapertura di alcuni presìdi di giustizia, facendosi carico delle spese di gestione e di manutenzione degli immobili che saranno oggetto delle convenzioni da sottoscrivere con il Ministero della Giustizia. Ancora più graditi al ministero saranno quegli stabili di proprietà dei Comuni poiché, produrranno un’ulteriore e sensibile riduzione dei costi. I DdL delle Regioni fanno, naturalmente, leva sulla chiara volontà del Governo di rivedere la geografia giudiziaria, manifestata in più occasioni dal ministro Carlo Nordio. In questo solco trova naturale fondamento l’auspicabile riapertura del tribunale di Corigliano Rossano, barbaramente scippato al territorio attraverso la produzione di attestazioni assolutamente false». È quanto dichiara il senatore di Fratelli d’Italia e componente della commissione Giustizia, Ernesto Rapani.