Di Massimo Pedullà
Non pensavo
potesse divenir così complesso
il mio terminal del vivere.
Forse la dipendenza
da una gabbia ristretta,
da luoghi angusti
dal senso soffocante
in cui nemmeno i gomiti
riesco a muovere
come vorrei.
Invidio i volti colorati
e accesi,
il caleidoscopio
degli occhiali a specchio
che specchiano
e nascondono,
l’illusione del futurismo,
il rumore e la velocità,
i grandi spazi.
Foto: mammenellarete.nostrofiglio.it